Videomessaggio del Pontefice nel ventennale della Federazione dei collegi dei gesuiti in America latina

Scuole con le porte
sempre aperte ai poveri

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11 giugno 2021

«“Scuole accoglienti”, ossia luoghi in cui si possano ricomporre ferite proprie e altrui; scuole dalle porte aperte reali e non solo a parole, dove i poveri possano entrare e dove si possa andare incontro ai poveri». È quanto auspica Papa Francesco in un videomessaggio in occasione del xx di fondazione della Federación Latinoamericana de Colegios de la Compañía de Jesús (Flacsi). Di seguito una nostra traduzione dallo spagnolo del testo diffuso nel pomeriggio di ieri, giovedì 10 giugno.

Cari fratelli e sorelle
della comunità educativa
della Flacsi,

Una riflessione per festeggiare i venti anni della Federazione. Dico per festeggiare perché ogni passo avanti è sempre motivo di festa.

Gesù è il modello che ci insegna a relazionarci con gli altri e con la Creazione. Ci insegna ad andare fuori, a incontrarsi con in piccoli, con i poveri, gli scartati. Lui cercava sempre quella gente. Che le nostre scuole formino cuori convinti della missione per la quale sono state create, con la certezza che «la vita cresce e matura nella misura in cui la doniamo per la vita degli altri» (Esortazione apostolica Evangelii gaudium, n. 10). La vita che si conserva finisce con l’essere un oggetto da museo con odore di naftalina, e questo non è d’aiuto.

Desidero che le scuole siano “scuole accoglienti”, ossia luoghi in cui si possano ricomporre ferite proprie e altrui; scuole dalle porte aperte reali e non solo a parole, dove i poveri possano entrare e dove si possa andare incontro ai poveri. Essi incarnano la saggezza evangelica, che è l’ottica privilegiata dalla quale tanto possiamo imparare. Scuole che non si ripieghino in un elitismo egoista, ma che imparino a convivere con tutti, dove si viva la fratellanza, sapendo che tutto è connesso (cfr. Laudato si’, n. 138), ricordando che la fratellanza non esprime — in primo luogo — un dovere morale, ma piuttosto l’identità obiettiva del genere umano e di tutta la creazione (Istrumentum laboris, Patto educativo globale). Questa fraternità… Siamo creati in famiglia, come fratelli.

Desidero che le vostre scuole insegnino a discernere, a leggere i segni dei tempi, a leggere la propria vita come un dono di cui essere grati e da condividere. Che abbiano un atteggiamento critico sul modello di sviluppo, produzione e consumo (cfr. Laudato si’, n. 138) che spingono vertiginosamente verso l’iniquità vergognosa che fa soffrire la grande maggioranza della popolazione mondiale. Come potete vedere, il mio desiderio è che le vostre scuole abbiano coscienza e creino coscienza.

Che siano scuole di discepoli e missionari (ndr Documento di Aparecida). Desidero incoraggiarvi a continuare a lavorare insieme, venti anni ancora, venti anni ancora e venti anni ancora, sommati al Patto educativo globale, e vi ringrazio per il servizio di promuovere e la fede e la giustizia.

Andate avanti con questa missione che vi è stata affidata. Che Dio vi benedica, che la Vergine vi custodisca e pregate per me. Grazie.