Letture
Il fondamento sicuro
Gli uomini e le donne della Bibbia sono caratterizzati dall’avere la possibilità di vivere una relazione personale e profonda con Dio. Il Dio biblico non è infatti un concetto, un’idea o un dogma da difendere, non è un’astratta entità cosmica; è piuttosto una persona con cui poter parlare, «Colui che è» (Esodo, 3, 14), il Presente al quale potersi rivolgere in ogni momento della propria esistenza, con il quale persino discutere, quando la vita diviene troppo incerta. Si pensi al rapporto estremamente libero che hanno con Dio i grandi personaggi della Bibbia, come Abramo, Mosè, Samuele, Davide, Salomone, Elia, Giobbe, ma anche un’infinita galleria di protagonisti solo apparentemente minori, come Gedeone, Giona, Ester, Giuditta e tanti altri ancora. Per il Nuovo Testamento, poi, Gesù incarna nel mondo la presenza di questo Dio (cfr. Giovanni, 1, 14) e ci invita a chiamarlo familiarmente «Abbà, Padre» (Marco, 14, 36). Dovrebbe essere pertanto ovvio — ma spesso purtroppo non lo è affatto — che un cristiano possa e debba parlare di preghiera soltanto a partire dal testo della Scrittura.
Il volume che Ernesto Della Corte ci offre, Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito. Itinerario biblico di preghiera, Collana «Analecta Ecclesiae Triventinae», volume
Anche questo testo è frutto di un cammino di formazione, durato tre anni, dal 2017 al 2020, che Della Corte ha tenuto per il clero, i religiosi, le religiose e i fedeli laici, a cominciare dai giovani, della diocesi di Trivento. Il volume è il secondo della Collana «Analecta Ecclesiae Triventinae», fondata e diretta dal vescovo della diocesi molisana, monsignor Claudio Palumbo e, sebbene si possa ritenere pensato e scritto per il pubblico triventino, si rivolge tuttavia a chiunque nel popolo di Dio sia interessato ad affrontare in modo serio il tema della preghiera, a partire da uno studio attento delle Scritture. Il libro è articolato in otto capitoli. L’autore parte dall’analisi della preghiera di Gesù, alla luce in particolare del Vangelo di Luca. Com’è noto, il terzo evangelista è quello che più ci parla della preghiera. Dalla preghiera di Gesù, si passa poi alla preghiera della Chiesa, esaminando il rapporto tra Parola, preghiera e predicazione, a partire dall’espressione del concilio Vaticano
L’autore conclude il suo studio con la presentazione della preghiera di Maria e, com’è ovvio attenderci in questo contesto, del Magnificat. «Ciò che sembra particolarmente interessante dell’opera — rileva Luca Mazzinghi nella prefazione — è la proposta di una lettura cristiana dell’Antico Testamento che arriva ai Salmi partendo sempre dalla figura di Gesù e da una forte riflessione sulla sua preghiera, letta con attenzione a partire dai testi evangelici». Da segnalare poi il ricco apparato di note che spazia dalle osservazioni filologiche a quelle semantiche, e di chiarimenti: un libro nel libro per il lettore più esigente che intende ogni tanto fermarsi e godere di questi approfondimenti. Il saggio si può ritenere a ragione un frutto del grande impulso dato alla riscoperta della Parola di Dio da parte del concilio ecumenico Vaticano
di