La Chiesa in Francia sostiene i centri di accoglienza per donne in difficoltà

Casa sicura
per mamme e bambini

  Casa sicura per mamme e bambini  QUO-125
05 giugno 2021

È in corso in Francia la tradizionale colletta organizzata dalle Associazioni familiari cattoliche (Afc) a favore delle madri e dei loro bambini in occasione della Festa della mamma, celebrata oltralpe l’ultima domenica del mese di maggio. L’iniziativa, avviata venti anni fa, intende prestare aiuto a donne incinte single, famiglie monoparentali, madri che accudiscono un bambino autistico o con altre disabilità. Per il 2021, la colletta, a causa della pandemia, si svolge esclusivamente in modalità digitale, fino a metà giugno.

Tra le venti associazioni sostenute dalle Afc, particolare attenzione va data alla Casa di Marta e Maria, fondata una decina di anni fa da un’ostetrica per proporre alle donne che si trovano a dover vivere la propria gravidanza da sole un’innovativa soluzione di alloggio a basso costo: condividere, in una stessa abitazione, in quanto “coinquiline solidali”, la quotidianità di giovani donne che non aspettano un bambino. «Alcune delle persone che ospitiamo sono ancora studentesse, altre hanno a volte lavoro precario, tutte necessitano di un aiuto per attraversare questo periodo che trasforma completamente la loro esistenza», racconta una responsabile dell’associazione. Attualmente sono sei le “case” di Marta e Maria situate nelle grandi città francesi: Lione, Strasburgo, Nantes, Lille e Parigi.

Nella periferia della capitale, in mezzo al verde, si trova anche la grande struttura di accoglienza Benedetto Giuseppe Labre, riservata a donne sole o con bambini di qualsiasi religione, gestita da un’associazione cattolica in collaborazione con la Caritas e le diocesi di Parigi e di Meaux. «I tre quarti delle nostre coinquiline sono in situazione irregolare», sottolineano i responsabili che oltre all’alloggio forniscono un servizio di assistenza per pagare le spese mediche, garantire un accesso ai servizi sociali e ottenere documenti d’identità. Vengono proposte lezioni di francese, corsi di giardinaggio e si cerca anche di integrare le persone ospitate nella comunità del quartiere, organizzando feste e partecipando a fiere locali.

Nell’ovest della Francia, l’associazione «Magnificat – Accogliere la vita» mette a disposizione di donne incinte in difficoltà due case di accoglienza — una in zona rurale e l’altra in città — dove possono abitare, essere ascoltate, ritrovare fiducia in se stesse, in modo tale da «costruire una base stabile per la loro esistenza e quella del nascituro». «Quando arrivano in una delle nostre case, le giovani donne sono spesso in uno stato di confusione — nota l’associazione — qua invece si sentono al sicuro, in un ambiente tranquillo. Una volta stabilito un clima di fiducia, condividono con noi i loro interrogativi, le loro preoccupazioni, la loro paura del futuro».

I due centri di accoglienza offrono uno stile di vita familiare. Possono ospitare fino a otto future mamme ciascuno, mantenendo così un equilibrio armonioso. Ogni giovane donna ha una stanza individuale, abbastanza grande da poter accogliere un neonato, garantendo così la loro privacy. I pasti sono l’unico momento in cui è richiesta la presenza di tutte, per assaggiare i piatti preparati a turno da una di loro. «Da questo investimento personale nasce una vita domestica ricca e costruttiva, che permette di uscire dalla solitudine e trovare punti di riferimento — notano gli organizzatori — consentendo poi alle mamme di tranquillizzarsi a vicenda, stringere amicizie e vivere nel rispetto reciproco».

di Charles de Pechpeyrou