La «Bottega equa» di Frosinone sostiene l’agricoltura locale ma anche le popolazioni africane

L’aiuto non ha confini

 L’aiuto non ha confini  QUO-118
27 maggio 2021

Sono centinaia le realtà che, in tutta Italia, si occupano di commercio equo e solidale, con altrettanti negozi, ma ancora poche sono quelle che in qualche modo si richiamano al mondo e all’ambito cattolico. Tra queste, spicca la Bottega equa di Frosinone, anche perché inserita nell’ambito di un progetto multiforme, portato avanti dalla diocesi laziale e di cui diremo meglio tra poco. La Bottega equa frusinate è inoltre una delle esperienze più longeve in questo particolare settore che esula da un discorso meramente commerciale: è stata infatti aperta nel 2005, per volere della diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino e dell’impegno della cooperativa Diaconia, ente gestore della diocesi stessa.

«La missione della Bottega — sottolinea Marco Campagna, che di Diaconia è il responsabile della comunicazione — è quella di mettere al centro del proprio impegno le persone e la tutela dell’ambiente, invece che il solo profitto. L’acquisto di ogni prodotto va infatti a sostenere piccoli agricoltori, comunità e lavoratori svantaggiati che ricevono il giusto compenso senza essere minimamente sfruttati e tantomeno sottopagati». La risposta da parte dei cittadini è stata ottima, in crescendo, non solo durante i periodi forti dell’anno, come quello natalizio, quando in Bottega è possibile trovare anche una buona offerta di regali. E anche in questo tempo di pandemia, tanto per arrivare alla più stretta attualità, la risposta dell’utenza non si è fatta attendere. «L’emergenza Coronavirus — sottolinea Campagna — non ha fermato il commercio equo e solidale, anzi, ne ha fatto comprendere ancora di più l'importanza, a partire dal rispetto dei diritti dei lavoratori in agricoltura. Per questo, oltre all’artigianato e ai prodotti alimentari del commercio equo e solidale, come Bottega equa abbiamo inaugurato un corner dedicato ad eccellenze locali e a chilometro zero. Oggi mettiamo a disposizione dei nostri clienti alimenti genuini provenienti da piccole ma importanti realtà locali che ci forniscono vini, formaggi, farine, uova, confetture, pane e biscotti nel rispetto della tradizione e dell’ambiente. Abbiamo voluto diversificare l’offerta commerciale per contribuire al sostegno del territorio e al suo sviluppo, per sostenere anche i piccoli agricoltori locali duramente colpiti dall’emergenza Covid. A ciò si affianca un’offerta varia di artigianato e di prodotti alimentari provenienti da tutto il mondo, realizzati da piccole comunità in America del Sud, Africa e sud-est asiatico, anche loro colpite dal Covid».

Ma nella Bottega equa è possibile entrare, far spesa e così aiutare anche il «Progetto Rwanda», portato avanti assieme alla Caritas di Frosinone, per sostenere la scolarizzazione dei bambini della città di Gisenyi: «Il nostro impegno accanto a queste comunità non si è mai interrotto, neanche nei periodi di lockdown. E tutto questo grazie ai nostri clienti, che non hanno mai fatto mancare il loro sostegno», sottolineano da Diaconia. D’altro canto, la diocesi frusinate da tempo ha avviato una sorta di gemellaggio con il Rwanda, di pieno sostegno in più settori, tanto che alcuni sacerdoti rwandesi trascorrono due o più anni nelle parrocchie della diocesi mentre continuano a frequentare le università romane, dando una preziosa mano d’aiuto nella pastorale, peraltro accolti benissimo dalle comunità parrocchiali di Frosinone e dintorni. Mentre dei giovani ciociari trascorrono in quel Paese africano l’anno di volontariato sociale. Il tutto sotto lo sguardo del vescovo Ambrogio Spreafico, da subito il primo fautore e poi il più convinto sostenitore delle opere e dell’operato di Diaconia, compresa ovviamente la missione di Bottega equa. «Ogni giorno — aggiunge Campagna — il nostro vescovo ci ricorda l’importanza di far nostri i valori della solidarietà, dell’accoglienza e della sostenibilità. Valori che siamo felici e onorati di condividere nel nostro lavoro quotidiano. Per questo, nelle iniziative e negli eventi della diocesi cerchiamo di essere sempre presenti con un nostro stand. L’idea che vogliamo diffondere è che davvero, ognuno di noi con le sue scelte può contribuire a cambiare il mondo».

Come per l’appunto Diaconia sta facendo in vari ambiti, con la sostenibilità che è divenuta un suo tratto distintivo, come illustra Marco Campagna: «Dalla gestione di strutture alberghiere “plastic free” come il monastero di Sant’Erasmo all’avvio di una azienda su terreni biologici chiamata “Fattoria vetuscolana”, passando per la sensibilizzazione delle nuove generazioni grazie alla gestione dell’istituto Madre Caterina Troiani di Ferentino, Diaconia ha messo la tutela dell’ambiente al centro delle sue azioni. È un cammino lungo e difficile che viene fatto in una terra come la provincia di Frosinone duramente colpita dall’inquinamento. Grazie però al costante impegno di monsignor Spreafico, finalmente si inizia a vedere una rinascita. I nostri borghi e le nostre aree naturali hanno mantenuto una bellezza che in molti stanno riscoprendo. I sapori e i prodotti ciociari sono amati e ricercati da tutto il mondo. Come Diaconia vogliamo provare ad avere un ruolo da protagonisti in questa rinascita post-Covid».

di Igor Traboni