Il Vangelo in tasca

Amiamo questa Chiesa!

 Amiamo  questa Chiesa!  QUO-118
27 maggio 2021

Il granello di senape è il più piccolo di tutti i semi, ma quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra (Vangelo).

L’albero di cui parla Gesù è il Regno di Dio. A dare retta ai commenti di tanti giornali, si potrebbe dire che oggi questo albero è abitato da corvi, vipere, talpe, sciacalli, avvoltoi. Sembra che la Chiesa sia diventata uno zoo!

Ma dimentichiamo che Dio sceglie le realtà più umili per realizzare un disegno di grandezza. Non possiamo giudicare secondo criteri e metodi umani.

Noi, con la nostra impazienza, vorremmo vedere subito i risultati. Dio, invece, con la sua pazienza, è all’opera nel silenzio.

In uno dei suoi momenti di furore e di delirio di onnipotenza, Napoleone minacciò di distruggere il papato e la Chiesa intera. Il cardinale Consalvi, senza lasciarsi impressionare, osservò: «Non ci riuscirete, maestà. A distruggere la Chiesa non siamo riusciti noi, preti, con i nostri errori e con le nostre debolezze, in diciotto secoli, e pretendereste di riuscirci voi, da solo, in pochi anni?».

Continuiamo ad avere pazienza, e fiducia nell’opera di Dio. Non facciamoci prendere dalla paura e dallo scoraggiamento, anche se gli scandali sembrano distruggere tutto. Ricordate la parola di Gesù: «È inevitabile che avvengano gli scandali...» (Luca 17, 1) .

C’è una frase-chiave nel brano del Vangelo di questa domenica: «... come, egli stesso non lo sa...». Ossia, l’uomo non ci capisce niente, nell’operato di Dio! Non capiamo come, da tante sofferenze, da tanti mali, Dio riesca a tirare fuori il bene!

Non capiremo mai come la Chiesa — che siamo noi! — continui a sopravvivere a tante meschinità. Ma è proprio qui l’amore di Dio! Se per amore Dio diventa debole, questo amore è anche ciò che c’è di più forte. Dice san Paolo: «Quando sono debole, è allora che sono più forte! (2 Corinzi 12 , 10 )... Perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio, e non da noi» (2 Corinzi 4, 7).

L’amore è ciò che rende possibile l’impossibile! Ma l’amore resterà sempre incomprensibile. La scienza, da parte sua, si occupa soltanto del possibile. Ma quando si tratta dell’amore di Dio dobbiamo concludere che non capiremo mai nulla!

Allora: restiamo uniti a questa Chiesa. Che è santa, ma composta da peccatori ! Amiamo e accettiamo questa Chiesa così com’è, non come vorremmo che fosse. Questa Chiesa! Perché anch’io sono questa Chiesa. E ho bisogno di essere accettato dalla Chiesa con il mio peso di miserie e di ombre .

Erasmo da Rotterdam diceva: «Io accetto questa Chiesa nell’attesa che diventi migliore, poiché anche la Chiesa stessa sta aspettando che io diventi migliore». Amiamo questa Chiesa, anche se non è quella dei nostri sogni!

di Leonardo Sapienza