Nel libro di monsignor dal Covolo

Semi in volo nei secoli

Ardura_22_x.jpg
22 maggio 2021

In un agile opuscolo recentemente pubblicato, intitolato «Semi del Verbo» nella storia, percorsi biblici e patristici dal primo al quinto secolo (Roma, Edusc, 2021, pagine 175, euro 20) monsignor Enrico dal Covolo, assessore nel Pontificio Comitato di scienze storiche, offre al lettore l’opportunità di cogliere i risultati di una accurata ricerca, nello spirito della Costituzione Veritatis gaudium con la quale Papa Francesco invita le università e facoltà ecclesiastiche a un rilancio degli studi scientifici, alla ricerca perseverante della verità.

Partendo dal primo secolo, l’autore evoca i rapporti tra la Chiesa e l’impero romano e introduce al tema fondamentale per lo sviluppo del cristianesimo, ossia l’incontro tra la fede dei primi cristiani e la cultura del tempo. Appare chiaramente l’immensa sfida dei primi Padri della Chiesa confrontati con la filosofia greca. Non soltanto si trattava di esprimere in concetti intelligibili la fede cristiana, ma ancora di discernere l’autentico significato dei termini usati nel Nuovo Testamento, nella discussione degli apologisti cristiani con il mondo pagano.

Il lettore sarà particolarmente interessato a leggere l’ampio capitolo dedicato alla cosiddetta svolta costantiniana, che situa l’intervento legislativo di Costantino e fino a Teodosio in materia religiosa nella tradizione romana: protezione della divinità e culto senza impedimenti che la propiziava, erano considerati elementi indispensabili per la stabilità delle istituzioni civili. Così si passò con Galerio dall’inopportunità della persecuzione contro i cristiani, alla sostituzione del culto pagano con il culto cristiano, «unica garanzia di sopravvivenza per l’impero nella tradizione greco-romana». Collocata nel contesto culturale, giuridico e religioso dell’impero, la svolta costantiniana non ebbe nulla di “rivoluzionario esplosivo”, ma portava in sé una potenza di azione che doveva determinare gran parte della storia dei secoli futuri. Con questa chiave interpretativa, l’autore analizza gli sviluppi teologici che sono da annoverare tra gli effetti della svolta costantiniana, con un’attenzione particolare allo sviluppo del concetto di pace nel quadro dei rapporti tra la Chiesa e l’impero dei primi tre secoli.

Per illustrare il iv secolo, monsignor dal Covolo ha scelto due figure alquanto opposte, l’imperatore Giuliano e la sua legislazione anticristiana, e il vescovo di Milano sant’Ambrogio, di cui commenta un testo ampiamente discusso, che affronta una duplice realtà: «La Chiesa è santa, anche se è madre di figli peccatori».

Il v secolo è visto attraverso tre figure emblematiche di vescovi dell’Italia settentrionale — Eusebio di Vercelli, Ambrogio di Milano, Massimo di Torino — e i loro rapporti con le loro città, per concludere sull’impegno attivo del Vescovo ai nostri giorni, frutto e segno della sua carità pastorale.

In conclusione, il messaggio dei Padri della Chiesa è sempre attuale, perché è l’espressione della carità che si dedica a far fruttificare la relazione non di rado conflittuale tra la rivelazione cristiana e le culture nelle quali i cristiani vivono e sono chiamati a professare la loro fede mentre si impegnano nel loro dovere al servizio della società.

di Bernard Ardura