Lettera pontificia al cardinale Turkson

Politiche ambientali e sociali
per tutelare i popoli insulari

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22 maggio 2021

Con l’obiettivo dichiarato di «costruire la fraternità, difendere la giustizia», analizzando in particolare «sfide e opportunità per i popoli insulari», si è svolta ieri, venerdì 21 maggio, una conferenza ecumenica online organizzata dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale (Dssui) e dal Centro anglicano di Roma, con la partecipazione dell’arcivescovo di Canterbury e del presidente delle Seychelles. Per la circostanza Papa Francesco ha inviato al cardinale prefetto del Dssui la lettera in lingua inglese che pubblichiamo in una nostra traduzione italiana.

Al Cardinale
Peter Turkson
Prefetto 
Dicastero per il Servizio
dello Sviluppo Umano Integrale

In occasione della Conferenza online su «Costruire la fraternità, difendere la giustizia. Sfide e opportunità per i popoli insulari», che si tiene il 21 maggio 2021, promossa dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano integrale e dal Centro Anglicano di Roma, le chiedo di trasmettere i miei saluti e oranti migliori auspici agli organizzatori e a tutti coloro che vi prenderanno parte. Porgo un particolare saluto a Sua Eccellenza Wavel Ramkalawan, Presidente della Repubblica delle Seychelles, e a Sua Grazia Justin Welby, Arcivescovo di Canterbury, con gratitudine per la loro partecipazione.

Questa importante iniziativa ecumenica, che comporta un mutuo dialogo nato dalla saggezza e dall’esperienza di diverse tradizioni cristiane, offre ai credenti, ai leader di governo e ai membri della società civile più in generale, specialmente i giovani, un’opportunità per affrontare le sfide particolari che si pongono ai popoli insulari. Tra queste vorrei menzionare la violenza, il terrorismo, la povertà, la fame e le molte forme di ingiustizia e disuguaglianza sociale ed economica che oggi nuocciono a tutti, specialmente alle donne e ai bambini. Preoccupante è anche il fatto che molti popoli insulari sono esposti a cambiamenti ambientali e climatici estremi, alcuni dei quali sono il risultato di uno sfruttamento incontrollato delle risorse naturali e umane. Di conseguenza, non sperimentano solo il deterioramento ambientale ma anche un deterioramento umano e sociale che mette sempre più a rischio la vita degli abitanti di queste isole e territori marini. È mia speranza che la Conferenza possa contribuire allo sviluppo di politiche internazionali e regionali concrete, volte a far fronte a queste sfide in modo più efficace e a rafforzare la consapevolezza della responsabilità di ognuno di prendersi cura della nostra casa comune.

In questi mesi di pandemia siamo diventati sempre più coscienti della nostra fragilità e di conseguenza della necessità di un’ecologia integrale che possa sostenere non solo gli ecosistemi fisici, ma anche quelli umani. Poiché «tutto è in relazione, [...] la cura autentica della nostra stessa vita e delle nostre relazioni con la natura è inseparabile dalla fraternità, dalla giustizia e dalla fedeltà nei confronti degli altri» (Laudato si’, n. 70). Per questa ragione è ancor più necessario un atteggiamento di solidarietà e di rispetto per ogni persona, creata a immagine e somiglianza di Dio (cfr. Gn 1, 26-27), nell’unire l’amore sincero per i nostri fratelli e sorelle al fermo impegno per risolvere i problemi ambientali e sociali che affliggono quanti vivono in aree insulari e marine. Sono grato degli sforzi costanti compiuti per costruire la fratellanza e difendere la giustizia nelle società di tali regioni (cfr. Fratelli tutti, n. 271) e confido che il lavoro svolto durante questo incontro sarà un segno del ruolo importante che i popoli insulari possono svolgere nel favorire la crescita di un mondo più umano e inclusivo.

Con questi sentimenti, di cuore invoco sui partecipanti alla Conferenza le benedizioni di Dio di saggezza, forza e pace.

Roma, da San Giovanni in Laterano, 21 maggio 2021

Francesco