Il Vangelo in tasca

Il vento dello Spirito

 Il vento dello Spirito  QUO-112
20 maggio 2021

C’è una pagina molto bella del concilio, che parla così dello Spirito Santo: «Compiuta l’opera che il Padre aveva affidato al Figlio sulla terra, il giorno di Pentecoste fu inviato lo Spirito Santo per santificare continuamente la Chiesa... Questi è lo Spirito che dà la vita, è una sorgente di acqua zampillante; per lui il Padre ridà la vita agli uomini, morti per il peccato... Lo Spirito dimora nella Chiesa e nel cuore dei fedeli come in un tempio... Egli guida la Chiesa verso la verità tutta intera... Con la forza del Vangelo fa ringiovanire la Chiesa, continuamente la rinnova...» (Lumen gentium, 5).

Se questa è opera dello Spirito Santo, viene da chiedersi come mai è un “perfetto sconosciuto” tra i cristiani !

Si pregano Cristo, la Madonna, i Santi, ma poco si prega lo Spirito Santo; poco se ne parla. Allora, il primo risultato della solennità di Pentecoste dovrebbe essere questo: il culto, l’amore, la devozione allo Spirito Santo dovrebbero risvegliarsi, ed essere più ardenti
e più diffusi.

Pensiamo: «Il Padre manda il Figlio; e il Figlio manda lo Spirito Santo così che Dio è venuto a noi. Ed è in senso inverso che noi arriviamo al Padre. Lo Spirito Santo ci conduce al Figlio, e il Figlio al Padre» (Moehler).

Il secondo risultato di questa festa deve essere la nostra totale disponibilità all’azione dello Spirito Santo in noi. C’è un’immagine suggestiva di San Girolamo: «Ascoltare la Parola significa tendere le vele al vento dello Spirito senza sapere a quali lidi approderemo».

Ora, il vento non si limita a carezzare le vele! Lo Spirito è turbine, fuoco. La sua azione è tutt’altro che innocua. Non si può più vivere un cristianesimo stanco e abitudinario. Lo Spirito Santo, quando fa irruzione nella nostra vita, non rispetta niente, trasforma ogni cosa, sconvolge gli schemi che ci sono cari.

Ma non abbiamo paura! Permettiamogli di fare fino in fondo il suo mestiere. Non avremo altro che da guadagnarci in una nuova vitalità spirituale.

di Leonardo Sapienza