Pellegrinaggio per i 50 anni delle relazioni tra Santa Sede e Ue

Tutta l’Europa
per le strade di Roma

 Tutta l’Europa per le strade di Roma  QUO-105
11 maggio 2021

Per rialzarsi dalle macerie umane e sociali causate dall’emergenza sanitaria è decisivo per l’Europa ispirarsi, nuovamente, agli ideali di pace e di unità sui quali è stata costruita «la comune casa», condividendo le risorse per crescere insieme e senza lasciare nessuno indietro. È l’appello lanciato dalla basilica di San Giovanni in Laterano, domenica 9 maggio, dal cardinale Angelo De Donatis, vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma, nella messa presieduta per ricordare, appunto, il 9 maggio 1950, giorno in cui nacque l’Europa unita.

La celebrazione — era presente il presidente della Lettonia Egils Levits, ricevuto lunedì 10 da Papa Francesco — ha fatto da significativo “lancio” al progetto Iter Europaeum, promosso per ricordare i cinquant’anni di relazioni diplomatiche tra Unione europea e Santa Sede. È un’iniziativa della Delegazione dell’Unione europea, in collaborazione con le ambasciate degli Stati membri accreditate presso la Santa Sede.

Fino al 27 giugno si snoderà un vero e proprio pellegrinaggio nelle chiese “europee” di Roma, scelte da ciascun Paese per ragioni storiche o per i legami con la propria comunità.

E così, al termine della celebrazione al Laterano, i “pellegrini europei” hanno raggiunto, a piedi, la vicina basilica dei Santi Quattro Coronati, luogo di culto indicato dalla Lettonia. La tappa successiva è stata la basilica di San Clemente, scelta dalla Repubblica Ceca: vi è sepolto san Cirillo. Ultima tappa della giornata è stata la chiesa nazionale ungherese di Santo Stefano Rotondo, il cui titolo è appartenuto al cardinale Mindszenty.

Per sette domeniche si susseguiranno i pellegrinaggi. In particolare, domenica 16 maggio le chiese romane sedi degli eventi saranno Sant’Antonio (scelta dal Portogallo), San Salvatore alle Coppelle (Romania) e San Luigi dei Francesi (Francia); il 23 maggio, San Teodoro in Palatino (Cipro e Grecia), San Pietro in Montorio (Spagna) e Santa Maria del priorato (Malta); il 30 maggio, San Girolamo (Croazia), Sant’Isidoro a Capo le case (Irlanda) e la Chiesa evangelica luterana (Germania); il 6 giugno, San Stanislao (Polonia), la Chiesa del Gesù (Lituania) e Santa Maria sopra Minerva (Fin-landia); il 13 giugno, San Paolo alla Regola (Bulgaria), San Giuliano dei fiamminghi (Belgio), Santa Brigida (Svezia) e Santa Maria dell’Anima (Austria); il 20 giugno, Santa Maria degli Angeli (Italia), il Sacro Cuore di Gesù (Lussemburgo) e Santa Maria Maggiore (Slovenia); infine il 27 giugno, il Campo Santo Teutonico (Unione europea, Danimarca, Estonia), Santi Michele e Magno (Paesi Bassi) e il Pontificio collegio dei Santi Cirillo e Metodio (Slovacchia).