Escalation dopo gli scontri a Gerusalemme est. Oltre venti morti e cento feriti

Da Gaza 250
razzi contro Israele
Raid dell’esercito
su 130 obiettivi di Hamas

epaselect epa09189956 Rockets fired from Gaza fly towards Israel, in Gaza City, 10 May 2021. Sirens ...
11 maggio 2021

Alta tensione in Medio oriente. Dalla striscia di Gaza, secondo fonti militari israeliane, sono stati lanciati nella notte oltre 250 razzi, decine dei quali sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome. I lanci sono proseguiti anche questa mattina: da segnalare in particolare un attacco ad Ashkelon. L’aviazione israeliana ha risposto colpendo 130 obiettivi legati ad Hamas nella striscia di Gaza. «Tutti i comandi si devono preparare a un conflitto più esteso, senza limiti di tempo» ha detto oggi il capo di stato maggiore israeliano Aviv Kochavi. Il ministro della Difesa Benny Gantz ha dato il via libera al richiamo di 5000 riservisti.

L’ultimo bilancio degli attacchi, diffuso questa mattina dall’agenzia Ap, parla di 24 morti — tra i quali nove minori — e cento feriti. Per quanto riguarda Israele, l’esercito ha riferito di sei civili feriti dal lancio di un razzo ad Ashkelon. Inoltre, Israele ha detto di aver ucciso due comandanti della Jihad islamica nella striscia di Gaza.

Questa nuova spirale di violenza segue gli scontri, verificatisi nei giorni scorsi, tra manifestanti palestinesi e agenti israeliani nel complesso della Spianata delle Moschee – Monte del Tempio. Negli scontri sono stati feriti decine di palestinesi. Manifestazioni di protesta si sono tenute anche in diverse località della Palestina. A innescare l’escalation sono state le manifestazioni nel quartiere di Gerusalemme Sheikh Jarrah contro lo sfratto di alcune famiglie palestinesi. La popolazione di Sheikh Jarrah è per la maggior parte palestinese, ma in quel quartiere c’è un sito considerato sacro dagli ebrei, ossia la tomba di Simeone il Giusto. I residenti palestinesi dell’area rischiano di essere allontanati dalle loro case a causa di una lunga disputa legale sulla proprietà di quei terreni.

L’esercito israeliano ha definito questi nuovi raid a Gaza “Operazione Guardiano delle Mura”. I vertici militari — afferma la stampa — ritengono che l’operazione andrà avanti per diversi giorni. A Gaza le milizie palestinesi hanno allestito una sala comune di operazioni. In un video diffuso sul web, l’ala militare di Hamas ha affermato: «Gerusalemme ha chiamato, Gaza ha risposto». Un chiaro riferimento agli scontri a Gerusalemme est.

«Siamo molto concentrati sulla situazione in Israele, Cisgiordania, Gaza. Siamo molto preoccupati per gli attacchi missilistici che stiamo vedendo. Devono fermarsi ora, devono essere fermati immediatamente» ha detto il segretario di stato Usa Anthony Blinken. «Tutti i leader hanno la responsabilità di agire contro gli estremisti» ha invece dichiarato un portavoce dell’Ue.

Gli scontri tra Gaza e Israele rientrano in un quadro regionale estremamente instabile. La situazione è particolarmente critica anche in Libano: «Il Paese sta collassando, il popolo soffre, ma i leader politici non si assumono responsabilità. Il Paese sta letteralmente cadendo a pezzi» ha dichiarato ieri l’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell, in conferenza stampa al termine del Consiglio Affari Esteri a Bruxelles.

Tensione altissima anche nello stretto di Hormuz, nel Golfo persico. La Marina statunitense ha sparato trenta colpi di avvertimento verso tredici imbarcazioni dei Pasdaran che «avevano condotto manovre pericolose e non professionali» nello Stretto. Lo ha dichiarato il portavoce del Pentagono John Kirby, spiegando che le navi Usa stavano scortando un sottomarino e che le imbarcazioni iraniane si sono allontanate dopo l’avvertimento.