«Nessuno è imperfetto» di Vladimiro Polchi

Gli undici secondi
di Leo Messi

A causa del ritardo nella crescita al futuro campione argentino era stato sconsigliato di fare sport a livello agonistico
29 aprile 2021

«La verità è che nessuno è perfetto». Si apre con queste parole Nessuno è imperfetto La rivincita dei diversi (Milano, De Agostini, 2021, pagine 223, euro 14,90) il bel libro di Vladimiro Polchi, giornalista, autore televisivo e teatrale, curatore di programmi per la Rai e scrittore. Il titolo, che sembra smentire le parole d’esordio, è costruito con il ricorso a una figura retorica che si usa comunemente e spesso inconsapevolmente nel parlato e nello scritto, la litote. Questa, che Umberto Eco definiva la più straordinaria delle tecniche espressive, nobilitata anche da tanti esempi illustri — i colpi non troppo soavi dei cavalieri ariosteschi, le limpide nubi e l’acque fatali dell’isola foscoliana, il manzoniano cuor di leone di Don Abbondio — permette di costruire enunciati che rimandano al concetto opposto in un’affermazione che non è mai secca e perentoria, ma sempre dolcemente attenuata. Nessuno è imperfetto equivale a dire tutti sono perfetti, ma grazie alle sfumature dell’inversione, significa anche che tutte le perfezioni contengono più o meno celate delle imperfezioni. «Io non amo la gente perfetta, quelli che non sono mai caduti, che non hanno mai inciampato. La loro è una virtù spenta, di poco valore. A loro non si è svelata la bellezza della vita» diceva Pasternak. Una figura retorica ricca di grazia per il titolo di un libro che è ricco di sostanza e di grazia.

Polchi presenta una galleria di trenta protagonisti artisti, scienziati, maestri del pensiero, sportivi, attori, inventori diventati celebri, che furono bambini e ragazzi “imperfetti”, ciascuno a suo modo. Le difficoltà scolastiche di Agatha Christie, la scrittrice che avrà milioni di lettori nel mondo; la lentezza di Albert Einstein il geniale padre di un’equazione che avrebbe rivoluzionato la fisica; le origini portoricane e la povertà della famiglia per Alexandra Ocasio-Cortez, la più giovane deputata eletta nel Congresso degli Stati Uniti; i malanni fisici e i disagi scolastici per Maria Montessori che sarà la terza donna in Italia a laurearsi in medicina e metterà a punto un nuovo sistema pedagogico al quale si ispirano oggi 60.000 scuole in tutto il mondo; il ritardo nella crescita di Lionel Messi, il grandissimo campione di calcio autore di infinite magie, tra le quali 11 secondi che restano nella storia del calcio: 13 tocchi di pallone, 5 avversari saltati, 58 metri di corsa palla al piede e goal.

Con una scrittura limpida e scorrevole che tiene lontana ogni semplificazione, ma è felicemente calibrata per chiarezza sullo sguardo del lettore giovane, Polchi dà vita a delle storie di grande impatto emotivo. Con poche pennellate restituisce tempi e atmosfere, delinea personalità e ambienti, dà spazio a difficoltà e insuccessi, alterna racconto e discorso diretto lasciando la parola ai protagonisti, condensa in efficacissime immagini i loro pensieri e i loro sentimenti. La scoperta del talento e la determinazione a esprimerlo sono il talismano che accompagna tutti questi personaggi nella ricerca del compimento di sé, che è poi ricerca della felicità.

Nessuno è imperfetto non è un manuale per raggiungere il successo, peraltro un indicatore non sempre attendibile del valore di un individuo, è piuttosto una convincente testimonianza contro ogni forma di rinuncia legata alla paura, al senso di inadeguatezza, alle difficoltà e a volte all’ostilità degli ambienti in cui ci si trova a vivere. Vite realizzate a dispetto di fragilità e difetti e che dalla consapevolezza dell’imperfezione hanno tratto stimolo e determinazione a fare di più e meglio. Il segreto è mettere a frutto i talenti, di fronte ai quali gli elementi di debolezza si attenuano fino a diventare irrilevanti. Il segreto è anche avere un sogno e costruirlo giorno dopo giorno, perché se non è proiettato nel futuro un sogno resta solo una fantasia e non si trasforma nella potenza di un progetto.

Un libro per ragazzi ma non solo, perché se crescere è difficile, aiutare a crescere è ancora più difficile. Queste pagine diventano allora compagne preziose perché sono attraversate da un’idea forte e piena della vita costruita su valori come conoscenza, dialogo, accoglienza, rifiuto dei pregiudizi, impegno, voglia di rendere il mondo migliore e dove la differenza è intesa non come subalternità ma come unicità.

I ritratti proposti, mentre invitano a scoprire e a rispettare gli altri, suggeriscono una nuova relazione con se stessi e insegnano a dire insieme a Pessoa, «tutto è imperfetto, non c’è tramonto così bello da non poter essere più bello», ma a concludere con le parole di Jane Austen «forse sono proprio le nostre imperfezioni a renderci perfetti l’uno per l’altro».

di Francesca Romana de’ Angelis