Tragedie al largo delle Canarie e del Venezuela lungo le rotte della disperazione

Annegati altri 23 migranti

epa09159307 sub-Saharan migrants arrive at Arguineguin's port after being rescued by Spanish ...
27 aprile 2021

Ancora morti in mare sulla rotta dei migranti delle Canarie: il servizio di salvataggio marittimo spagnolo ha avvistato un barcone alla deriva con a bordo 17 morti, tra i quali bambini, e tre sopravvissuti. Un elicottero ha portato gli scampati — tutti gravemente disidratati — sull’isola del El Hierro. Il barcone è stato agganciato da una nave spagnola inviata a recuperare chi non ce l’aveva fatta.

La crisi migratoria mondiale passa anche da qui, una rotta della disperazione che ha visto raddoppiare i tentativi di passaggio dall’Africa al territorio spagnolo. E non si tratta solo di barconi. Un’altra immagine intollerabile del dolore di decine di migliaia di persone spinte alla fuga, sono i tentativi di entrare a nuoto via mare nell’enclave spagnola di Ceuta, sulla costa marocchina. Secondo l’agenzia Efe almeno cento persone sono riuscite a passare, arrivando dal mare a forza di braccia. Circa cinquanta sono state intercettate e respinte.

L’organizzazione mondiale delle migrazioni (Oim) ha comunicato ieri un’altra tragedia del mare fra Venezuela e Trinidad e Tobago, nelle piccole Antille. Un barcone con 16 persone, tra le quali bambini, ha fatto naufragio sulla rotta verso l’isola di Trinitad, un centinaio di chilometri dalla costa venezuelana. Sei le vittime accertate. Si cercano dieci dispersi.

La notizia è arrivata da un comunicato congiunto dell’Oim e dell’alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite: «Mentre le condizioni del Paese continuano a degradare, i venezuelani non cessano di intraprendere viaggi che mettono a rischio le loro vite». Dal 2015, secondo l’Onu, sono 25.000 i venezuelani della diaspora che hanno tentato l’approdo a Trinidad e Tobago. Ma il numero di quelli in fuga da crisi economica dilagante e sanzioni internazionali è addirittura di cinque milioni, molti dei quali si sono diretti verso la Colombia, via terra.

La crisi venezuelana è una parte di quell’ondata migratoria che sale dall’America Latina verso gli Stati Uniti, transitando per il varco dell’America centrale e di Panama. Un esodo si arresta ai confini fra Messico ed Usa. Il volto di questa massa umana è anche quello dei minori soli, adolescenti, piccoli e piccolissimi, che arrivano soli o affidati uno all’altro. Ventimila bambini in stato di abbandono, che non vengono respinti ma restano in strutture inadeguate. Sulla crisi latinoamericana la vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, ha incontrato il presidente guatemalteco Alejandro Giammattei: gli ha garantito 310 milioni di aiuti umanitari per Guatemala, Honduras ed El Salvador, territori di passaggio delle migrazioni. Gli Usa invieranno istruttori per personale di frontiera in questi Stati.