Covax: gravi ritardi
nella distribuzione
dei vaccini nei Paesi poveri

FILE PHOTO: Workers offload boxes of AstraZeneca/Oxford vaccines as the country receives its first ...
24 aprile 2021

Il programma di vaccinazioni Covax sta subendo gravi ritardi nella consegna delle dosi ai Paesi più poveri. Secondo un’inchiesta del quotidiano inglese “The Guardian”, i ritardi nella produzione dei vaccini stanno avendo una profonda ripercussione nella consegna delle dosi promesse ai Paesi di basso e medio reddito. In particolare, scrive il quotidiano inglese, le fiale del vaccino Astrazeneca consegnate fino ad oggi sarebbero solo il venti per cento di quelle destinate al programma. Tra i Paesi che subiranno i ritardi maggiori nei loro programmi vaccinali, ci sono quelli africani come la Repubblica Democratica del Congo (che ha iniziato lunedì a vaccinare la popolazione, con più di un mese di ritardo sulla data originaria, proprio per colpa della mancanza di dosi), la Nigeria, il Kenya e l’Etiopia, che in media hanno ricevuto ciascuno meno di un terzo delle dosi previste. Per i Paesi africani questa è l’ennesima sfida, che si aggiunge alla mancanza di infrastrutture adeguate a implementare i programmi, il diffuso scetticismo delle popolazioni locali e la contemporanea lotta ad altre malattie che a intervalli irregolari continuano a flagellare i singoli Stati. Ma anche in Asia la situazione è tragica: Paesi come il Bangladesh fanno affidamento quasi esclusivamente sul programma per la loro campagna vaccinale, mentre altri con più possibilità stanno cercando forniture direttamente dai Paesi produttori (come l’Indonesia, che si è rivolta alla Cina, scrive il “Wall Street Journal”).

Sembrerebbero due le cause che stanno influendo in maniera decisiva sulla consegna: il ritardo nella produzione del siero nel Serum Institute of India (Sii) e la parziale collaborazione dei Paesi sviluppati nel condividere dosi ed elementi utili alla produzione del siero. Il Sii ha la licenza per produrre il vaccino Astrazeneca per poi consegnarlo ai Paesi in via di sviluppo: proprio sulla produzione in questo centro il programma Covax faceva affidamento. Ma l’aumento esponenziale dei contagi in India dovuti alla variante locale ha spinto il governo Modi a bloccare le esportazioni, scrive sempre il “Wall Street Journal”. Inoltre, dal Sii fanno sapere che la loro capacità di produzione è stata frenata dal blocco di elementi per la produzione del siero provenienti dagli Stati Uniti.

Il piano Covax è il più grande programma di vaccinazioni della storia per quanto concerne azione e persone coinvolte. Per affrontare davvero questa sfida, tutti i Paesi dovranno mettere da parte fini politici interni e ambizioni internazionali. In caso contrario, come sottolineato da moltissimi scienziati in tutto il mondo, i Paesi più bisognosi oggi saranno il serbatoio delle varianti di domani.

di Cosimo Graziani