LA BUONA NOTIZIA
Il Vangelo della IV domenica di Pasqua (Giovanni 10,11-18)

Il lupo e l’Agnello

 Il lupo e l’Agnello  QUO-089
20 aprile 2021

Non esiste soltanto il gregge, e nemmeno solo il buon Pastore, ma anche il lupo, la belva che viene a disperdere e a rapire le pecore. Bestia rapace, scaltra e sanguinaria. Eppure animale bellissimo, potente, col muso appuntito come una freccia. La sfida dei primi pastori della storia fu allevare le pecore per ricavarne cibo e indumenti. Impararono ad averne cura, garantendo pascoli e difesa. Ma la loro più grande gloria fu addomesticare i lupi, rendendoli custodi gelosi, guardiani fedeli e instancabili delle pecore. Riuscirono a trasformare quelle macchine da guerra in scudo per gli indifesi, convertendo la loro vorace, selvaggia astuzia in guardia premurosa e infaticabile. Se i lupi non fossero stati così aggressivi e spietati, non sarebbero divenuti cani pastore energici, resistenti e intrepidi. Del resto, Isaia l’aveva preannunciato: il lupo abiterà con l’agnello (Is 11,6). Esattamente con quell’Agnello che è il pastore migliore (Ap 7,17).

Anche in questo san Francesco d’Assisi assomiglia al suo Signore: ha ammansito un lupo. Non l’ha scacciato, l’ha addomesticato, rendendolo fedele alleato delle persone che prima impauriva. In effetti, se leggiamo attentamente i Vangeli, il buon Pastore ha incontrato tanti lupi: gli arrivisti fratelli Giacomo e Giovanni, l’approfittatore Zaccheo, l’adultera, il delinquente che chiamiamo “buon Ladrone”, quel giovane intelligentissimo e arrogante di nome Saulo… Tutta gente che minacciava le sue pecore, le disperdeva e le rapiva. Non li ha cacciati a bastonate, ma ha convertito la loro violenza in forza.

Abbiamo quindi almeno due motivi per rinvigorire la nostra speranza: lì dove siamo animali indifesi, il buon Pastore ci proteggerà; lì dove siamo lupi, il buon Pastore sa come trasformarci in custodi.

Queste sue prerogative sono diventate anche le nostre, dal momento che generosamente ci ha donato il suo stesso Respiro.

di Giovanni Cesare Pagazzi