«Prestami un sogno» di Luigi Garlando

La sete di un padre

Particolare dalla copertina
13 aprile 2021

Avere sete. Desiderare, ascoltare se stessi per trovare la propria strada, la via per far fruttare il proprio talento. Spinta che guida spesso i bambini, e il loro sogno su quel che vorrebbero essere da grandi; spinta che accompagna poi gli adolescenti, nel loro stare in bilico su un futuro capace, insieme, di elettrizzarli e terrorizzarli. Spinta, infine, che non abbandona nemmeno alcuni adulti, ancora segnati dalla sete di fare, progettare, realizzare. Sta proprio qui il tratto più interessante del nuovo romanzo di Luigi Garlando destinato ai giovani lettori, Prestami un sogno (Milano, Harper Collins 2021, pagine 316, euro 16). Nella scelta, cioè, di raccontare anche la sete e il sogno di un adulto. Di un padre visto da sua figlia.

Il libro intreccia due storie, quella di Anima (Soul, per alcuni) — quindicenne del 2020 alle prese con l’adolescenza, la pandemia e una smisurata passione per la boxe — e quella (vera) di Amadeo Peter Giannini — figlio di emigranti italiani — che nel primo Novecento, all’indomani del terribile terremoto che distrusse San Francisco, fonda la Bank of Italy, la prima banca a fare credito a poveri e migranti, diventando così «il banchiere degli ultimi». Il collegamento è duplice: non solo Anima e Amadeo sono originari dello stesso paesino ligure, ma soprattutto la storia del secondo sarà il volano per dare una sterzata alle vicende della ragazzina. Nel mondo stravolto dall’emergenza pandemica, tra problemi tipici della sua età e nuove incognite messe in campo dal virus, Anima — che vive con i genitori e due fratellini gemelli — rischia di veder saltare anche la sua amata famiglia. I genitori, che sono sempre stati affiatatissimi (a differenza di quelli di tanti coetanei) pur nelle grandi differenze tra loro, ora rischiano di essere divisi dalla crisi economica. Insegnante, il padre ha preso un lungo periodo di aspettativa per cercare di realizzare il suo grande progetto a base di libri e natura («I miei alunni hanno visto il loro maestro che smetteva di lavorare per dedicarsi a un sogno e ora sanno che i sogni sono una cosa importante. Non so se in classe avrei potuto insegnare loro qualcosa di più prezioso»).

Il sogno è l’apertura della Libreria Rampante, un parco avventura letterario nel bosco, con tanto di casette sugli alberi piene di libri, scivoli, pareti da scalare e piscina. Un posto ideale dove i bambini frustrati dalla reclusione forzata, resasi necessaria per arginare la pandemia, potranno finalmente rifugiarsi in un nuovo contatto con la natura e con i libri. Ma la durata e la recrudescenza del covid rischieranno di far saltare tutto («per colpa della pandemia, la Libreria Rampante costerà molto di più e guadagnerà molto meno del previsto») perché le banche non vogliono più fargli credito. Nel romanzo ci sono i bulli di sempre e le grandi domande sull’identità personale che accompagnano ogni adolescente, ma ci sono anche le mascherine di oggi, la dad e tante nuove incognite che accompagnano il tempo di Anima. La rete su cui sembrano incastrarsi i suoi sogni appare senza spiragli, e più ancora quella che inguaina il padre. Ma una via, forse, si può ancora trovare.

«Lo ha spiegato Ali. I campioni non nascono in palestra, sono fatti di qualcosa che viene dal loro profondo: un desiderio, un sogno, una visione. Tu hai la visione, Soul. (…) Come tuo padre».

di Silvia Gusmano