Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani

È morto il cardinale Cassidy

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10 aprile 2021

Il cardinale australiano Edward Idris Cassidy, presidente emerito del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, è morto alle 13 (ora locale) di oggi, 10 aprile, a Newcastle all’età di novantasei anni. Nato a Sydney il 5 luglio 1924, era stato ordinato sacerdote il 23 luglio 1949. Eletto alla sede titolare di Amanzia con il titolo personale di arcivescovo il 27 ottobre 1970, e al tempo stesso nominato pro-nunzio apostolico presso la Repubblica di Cina (Taiwan), aveva ricevuto l’ordinazione episcopale il 15 novembre 1970. Il 23 marzo 1988 era stato nominato sostituto della Segreteria di Stato per gli Affari Generali, incarico ricoperto fino al 12 dicembre 1989 quando era stato nominato presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. Il 3 marzo 2001 ne era divenuto presidente emerito. San Giovanni Paolo ii , nel concistoro del 28 giugno 1991, lo aveva creato e pubblicato cardinale assegnandogli la diaconia di Santa Maria in Via Lata, poi elevata “pro hac vice” a titolo presbiterale il 26 febbraio 2002.

Nato da genitori non cattolici — Harold George Cassidy e Dorothy May Phillips —, aveva conosciuto la divisione della sua famiglia quando aveva appena due anni. La madre aveva portato con sé il fratello più piccolo, Douglas, risposandosi e avendo altri quattro figli. Mentre Edward era stato affidato ai suoi nonni paterni, Edward e Mary Jane “Nana”.

Battezzato nella Chiesa d’Inghilterra, sua nonna lo aveva però fatto “accogliere” nella Chiesa cattolica romana e, come era usanza allora, era stato battezzato di nuovo nella chiesa di San Giovanni Battista a Gulgong.

Dopo i primi studi, dal 1931, alla Saint Patrick’s convent school di Bondi, i nonni lo aveva portato a Pubchbowl iscrivendolo alla scuola pubblica. Ricevuta la prima comunione, nel 1936 aveva completato l’educazione primaria alla Bakkstown central pubblic school. Ma aveva lasciato gli studi nel 1939 per lavorare e sostenersi economicamente dopo la morte del nonno, entrando a far parte dell’amministrazione statale del Nuovo Galles del Sud. Per circa tre mesi aveva prestato servizio al ministero dei Trasporti e della viabilità.

Scoraggiato a diventare sacerdote, nonostante avesse manifestato con entusiasmo la sua vocazione fin da giovanissimo, per la complessa situazione familiare, aveva poi trovato nell’arcivescovo di Sydney, monsignor Norman Thomas Gilroy, un punto di riferimento spirituale.

E, dunque, nel febbraio 1943 aveva iniziato a frequentare il seminario di Santa Colomba a Springwood, mentre a partire dall’anno successivo era entrato nella comunità del collegio di San Patrizio, a Manly, completando gli studi.

Ordinato sacerdote nel 1949 nella cattedrale di Saint Mary a Sydney, proprio dall’arcivescovo Gilroy nel frattempo divenuto cardinale, insieme con lui aveva ricevuto l’ordinazione anche il futuro porporato Edward Bede Clancy, morto nel 2014.

Cassidy aveva celebrato poi la prima messa nella chiesa di Cogee dove era stata sepolta la nonna che lo aveva cresciuto. Proprio per la sua ordinazione sacerdotale si era riavvicinato anche ai genitori che erano divenuti cattolici.

Dal 1950 al 1952 aveva prestato servizio come assistente nella parrocchia di Yenda, nella diocesi di Wagga Wagga.

Il 1° settembre 1952 aveva intrapreso — su richiesta del vescovo di Wagga Wagga, monsignor Francis Henschke — gli studi di diritto canonico alla Pontificia università Lateranense conseguendo, nel 1955, la laurea con il massimo dei voti, con uno studio storico e giuridico sulla figura ecclesiastica del delegato apostolico. Dal 1953 aveva iniziato anche a frequentare la Pontificia Accademia ecclesiastica e, a conclusione del corso, aveva conseguito il diploma, entrando così a far parte del servizio diplomatico della Santa Sede.

Il suo primo incarico era stato presso la internunziatura apostolica in India (1955-1962). In seguito aveva trascorso cinque anni, dal 1962 al 1967, nella nunziatura apostolica di Dublino, in Irlanda; due anni a El Salvador (1967-1969) e uno in Argentina, a partire dal Natale del 1969.

Nominato nel 1970 pro-nunzio apostolico presso la Repubblica di Cina (Taiwan), aveva ricevuto l’ordinazione episcopale dal cardinale segretario di Stato Jean-Marie Villot nella cappella della Pontificia università Urbaniana. Co-consacranti erano stati l’arcivescovo Giovanni Benelli, sostituto della Segreteria di Stato, e monsignor Matthew Beovich, arcivescovo di Adelaide. Fortitudo mea Dominus il suo motto episcopale.

Il 31 gennaio 1973 gli era stato conferito l’incarico di primo pro-nunzio apostolico nel Bangladesh, Paese che aveva da poco ottenuto l’indipendenza, e di delegato apostolico in Birmania, l’odierno Myanmar. Il 25 marzo 1979 era stato nominato delegato apostolico in Sud Africa e pro-nunzio apostolico in Lesotho. Incarichi svolti fino al 6 novembre 1984, quando, sempre in qualità di pro-nunzio apostolico, era stato trasferito nei Paesi Bassi.

Nel 1988 era stato nominato sostituto della Segreteria di Stato per gli affari generali, incarico ricoperto fino alla fine del 1989, quando era stato chiamato a presiedere il Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. Aveva svolto questo servizio ecumenico fino al marzo 2001 e, in questa veste, il 31 ottobre 1999, aveva firmato ad Aquisgrana nella Repubblica Federale di Germania, la Dichiarazione Congiunta sulla Dottrina della Giustificazione insieme con Christian Krause, presidente della Federazione luterana mondiale.

Nel 1990 aveva partecipato all’ottava Assemblea ordinaria del Sinodo dei vescovi sulla formazione dei sacerdoti.

Creato cardinale diacono nel 1991, nello stesso anno aveva preso parte all’assemblea speciale per l’Europa del Sinodo dei vescovi. Per il suo ruolo, aveva partecipato poi anche all’assemblea speciale per l’Africa e alla nona assemblea ordinaria (dedicata alla vita consacrata) nel 1994, all’assemblea speciale per il Libano nel 1995, all’assemblea speciale per l’America nel 1997, all’assemblea speciale per l’Asia nel 1998. In quello stesso anno era stato presidente delegato all’assemblea speciale per l’Oceania. Quindi nel 1999 aveva partecipato anche alla seconda assemblea speciale per l’Europa del Sinodo dei vescovi. Svolgendo poi un ruolo di primo piano nelle celebrazioni ecumeniche nell’ambito del Giubileo del 2000.

Inoltre, nel 1996 era stato inviato speciale del Papa in Ucraina alle celebrazioni per il quarto centenario dell’Unione di Brest e i 350 anni dell’Unione di Uzhorod. E nel 2000 aveva rappresentato il Pontefice alle celebrazioni per ricordare i mille anni del cristianesimo in Islanda.

Nel 2001 aveva fatto rientro in Australia. E con particolare gioia era stato inviato speciale del Papa alla celebrazione per la riapertura della cattedrale di Saint Patrick a Parramatta il 29 novembre 2003.

Nel 2005 aveva pubblicato il libro Rediscovering Vatican ii - Ecumenism and interreligiuos dialogue, a 40 anni dalla Dichiarazione conciliare Nostra aetate.

Durante il viaggio in Australia, nel 2008 per la Giornata mondiale della gioventù, Benedetto xvi aveva invitato a pregare per il cardinale Cassidy, ricoverato al Sydney’s Saint Vincent private hospital. E nel 2009 era uscito il suo volume My years in Vatican service.

Nella curia romana, era stato membro delle Congregazioni per le Chiese orientali, per la Dottrina della fede, per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti, per i vescovi, per l’Evangelizzazione dei popoli; del Pontificio Consiglio per il dialogo inter-religioso; del Consiglio speciale per il Libano della Segreteria generale del Sinodo dei vescovi.