Il Canale tra dinamiche geopolitiche mondiali e la minaccia della pirateria

Uno dei principali crocevia del trasporto marittimo

An aerial view taken on March 27, 2021 from the porthole of a commercial plane shows stranded ships ...
30 marzo 2021

L’incidente causato dalla nave cargo Ever Given ha interrotto completamente la navigazione del Canale di Suez per la prima volta dalla sua apertura nel 1869. Le autorità egiziane, allarmate, si sono mobilitate immediatamente. Il corso d’acqua ricopre infatti un ruolo fondamentale per l’economia del Paese, per il quale rappresenta il 2% del Pil. Ma le conseguenze di questo evento vanno ben oltre l’impatto nazionale: il canale costituisce infatti uno dei principali crocevia del trasporto marittimo mondiale, venendo percorso in media da oltre 50 navi cargo al giorno. L’ostruzione di sei giorni causata dalla Ever Given ha bloccato complessivamente più di 370 imbarcazioni, per una perdita economica stimata in circa 8,1 miliardi di euro al giorno.

È stato calcolato che circa il 12% del commercio mondiale passi per il Canale di Suez. A transitare lungo le sue sponde sono beni di ogni genere, dai manufatti ai componenti meccanici, ma in particolare il canale ricopre un ruolo fondamentale nel trasporto del petrolio (circa il 10% del prodotto mondiale) e del gas naturale liquefatto (8%). L’incidente della Ever Given ha infatti avuto immediate ripercussioni sul prezzo del greggio, salito del 3% nella giornata del 26 marzo e risceso dell’1% subito dopo l’annuncio della ripartenza del cargo. Il blocco del canale ha spinto le maggiori compagnie di navigazione mondiali a considerare nuove rotte d’emergenza verso l’Europa, passando per il Capo di Buona Speranza. Questa strategia aveva però scatenato da subito profonde preoccupazioni, a causa del notevole aumento del tempo di navigazione richiesto (circa 3.500 miglia in più, vale a dire 12 giorni di viaggio) e del concreto rischio rappresentato dalla pirateria sulle coste africane. Oltre ai noti attacchi nel Golfo di Aden in Somalia, infatti, gli ultimi anni hanno registrato un preoccupante incremento delle attività piratesche nel Golfo di Guinea, che nel 2019 è stato teatro del 90% dei sequestri in mare. Le navi catturate dai pirati vengono solitamente trattenute per diversi giorni, dando tempo ai dirottatori di saccheggiare il carico prima di richiedere cospicui riscatti per la liberazione degli equipaggi.

La Ever Given ha finalmente ripreso la sua navigazione il 29 marzo. A dare la notizia è stata l’Autorità marittima del canale (Sca), la quale procederà a un’ispezione della nave nelle prossime ore. L’annuncio è giunto dopo sei giorni di incessanti tentativi da parte delle autorità locali di liberare il corso d’acqua, in netto anticipo rispetto alle iniziali proiezioni che prevedevano settimane di lavoro. Al fine di riportare il traffico navale alla normalità, la Sca ha annunciato un piano di decongestionamento accelerato del canale, che consiste nel portare il transito massimo giornaliero da 90 a 150 imbarcazioni. Secondo gli analisti, è difficile quantificare la portata esatta del danno economico causato dall’incidente prima che le rotte commerciali siano ripristinate. Guy Platten, segretario della Camera internazionale della marina mercantile (Ics), ha dichiarato che l’accaduto avrà ripercussioni su tutte le parti della catena di approvvigionamento, fino ai consumatori.

di Giovanni Benedetti