Impegno ecumenico per l’accesso all’acqua

Dono di Dio
da condividere

 Dono di Dio da condividere  QUO-070
27 marzo 2021

I cristiani devono operare per consentire l’accesso all’acqua per tutti, libero da qualunque logica di profitto: queste parole riassumono lo spirito con il quale i numerosi incontri ecumenici, in tutto il mondo, hanno celebrato la recente Giornata mondiale dell’acqua. Si tratta di un impegno che in questi ultimi anni ha portato i cristiani, anche per gli inviti rivolti da Papa Francesco alla Chiesa cattolica e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, a creare nuove opportunità di dialogo e di collaborazione ben oltre i confini della Chiesa nella convinzione che la battaglia per l’acqua debba essere uno degli elementi fondamentali nella cura del creato per rimuovere discriminazioni e per ripensare la società.

Per questo il 22 marzo, in occasione della ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 e quest’anno dedicata al tema «Valorizzare l’acqua», il Consiglio ecumenico delle Chiese (Wcc) ha organizzato un incontro in collaborazione con l’Ufficio dell’Onu per il diritto all’acqua e all’igiene, per sottolineare l’importanza della condivisione delle istanze che si sono venute affermando nel cammino ecumenico riguardo al valore dell’acqua per lo spirito e per il corpo. Nell’incontro è stata denunciata la tendenza di considerare l’acqua come una risorsa economica dalla quale trarre profitto, facendo così venire meno la dimensione della sua gratuità della quale si è fatta portavoce la Chiesa; i cristiani hanno creato numerose occasioni di collaborazione interreligiosa proprio a partire dalla riflessione su questa dimensione, sottolineando anche le ragioni etiche che devono rimuovere l’idea che l’acqua sia un bene a disposizione di pochi. Per questo si deve proseguire l’impegno per la realizzazione di progetti che consentano l’accesso all’acqua, soprattutto nei paesi dove è sempre più difficile avere a disposizione acqua potabile, creando così nuove povertà e disuguaglianze.

Questo incontro si è collocato all’interno del percorso «Sette settimane per l’acqua», che dal 2008 caratterizza la preparazione alla Pasqua per il Wcc che ha voluto, in questo modo, riaffermare la priorità dell’azione ecumenica nella riflessione sull’acqua come un dono di Dio da condividere nella riscoperta del suo valore materiale e spirituale. Al riguardo il Wcc ha deciso di pubblicare una newsletter mensile (Together for Water) proprio su questo aspetto. Anche il percorso di quest’anno, iniziato il 17 febbraio, prevede una serie di meditazioni proprio per favorire la comprensione di quanto, in nome della Parola di Dio, i cristiani sono chiamati a difendere l’acqua dall’inquinamento e dallo spreco in modo da consentire a un sempre maggior numero di uomini e di donne l’accesso all’acqua in ogni parte del mondo.

Tra i numerosi incontri ecumenici, dall’India al Brasile, passando per lo Zambia, sempre vissuti in una dimensione ecumenica, talvolta anche interreligiosa, va ricordato quello promosso dalla Conferenza cristiana dell’Asia (Cca) il 22 marzo in modalità webinar. L’incontro, intitolato «Decreased access to safe water and challenges to human security», è stato aperto da Mathews George Chunakara, segretario generale della Cca, che ha ricordato l’impegno dei cristiani in Asia per il diritto all’accesso all’acqua che per l’organizzazione cristiana appare necessario per ridurre la povertà e la malnutrizione, per migliorare le condizioni igieniche e sanitarie, per portare pace, giustizia e eguaglianza sempre nella prospettiva ecumenica della cura del creato.

Durante l’incontro, che ha visto la partecipazione di relatori di confessioni e nazioni diverse, affiancati da rappresentanti di alcune organizzazioni internazionali, si è discusso delle azioni concrete da fare per rispondere al drammatico calo dell’accesso all’acqua in Asia di fronte a un aumento della popolazione e all’introduzione di nuove regole per lo sfruttamento economico dell’“oro blu”, oltre ai danni compiuti dai cambiamenti climatici in atto. Il diritto all’accesso all’acqua per tutti costituisce una sfida per il cammino ecumenico, non solo in Asia, chiamato a prendere parte attiva nella costruzione di una società fondata sui valori religiosi in grado di mutare le politiche economiche, guidate esclusivamente dal profitto personale.

di Riccardo Burigana