L’episcopato francese approva undici risoluzioni contro la pedofilia

Affinché la Chiesa
torni a essere un rifugio

 Affinché la Chiesa torni a essere un rifugio  QUO-070
27 marzo 2021

Sono state presentate come «una tappa decisiva nella lotta contro la pedofilia»: al termine dell’assemblea plenaria di primavera, che si è tenuta dal 23 al 26 marzo in modalità mista (virtuale e in presenza a Lourdes), la Conferenza episcopale francese ha presentato undici risoluzioni che mirano ad attuare un meccanismo di lunga durata per scoprire gli abusi, sostenere le vittime e garantire una prevenzione efficace. Esprimendo la volontà di «assumersi le proprie responsabilità dinanzi alla società, chiedendo perdono» per i crimini perpetrati da alcuni dei suoi componenti, la Chiesa si è detta anche pronta a fornire un «contributo finanziario» alle vittime.

La piaga degli abusi è stata al centro di quest’assemblea, alla quale hanno partecipato centotré presuli, con una riflessione articolata su diverse tematiche: la questione della responsabilità, la componente commemorativa, la dimensione finanziaria, la prevenzione, l’accompagnamento di chi ha commesso questi abusi, e infine il monitoraggio dell’attuazione delle nuove misure.

Analizzando diversi livelli di responsabilità, la prima risoluzione è sia un mea culpa sia un impegno solenne. I vescovi esprimono la loro gratitudine alle vittime «che hanno rivelato quanto hanno sofferto, permettendo di portare alla luce questi fatti di abuso. Permettono di renderci conto di ciò che è accaduto, di guardare con lucidità alle nostre operazioni, di prendere le decisioni necessarie affinché la Chiesa sia un “rifugio”», dichiara l’episcopato francese. Altre risoluzioni riguardano la creazione di strutture in grado di aiutare le vittime, in particolare un Consiglio per la prevenzione e la lotta alla pedofilia, a cui si aggiunge un nuovo servizio nazionale. Inoltre, in ogni commissione o servizio della Conferenza episcopale a contatto con i giovani (catechesi, insegnamento cattolico, pastorale giovanile), un “referente” sarà nominato per assicurare la protezione dei minori. È prevista inoltre la creazione di una “squadra nazionale di ascolto” permanente e di un Tribunale penale canonico interdiocesano per la Francia.

Per quanto concerne i risarcimenti, «un contributo finanziario sarà versato a ciascuna vittima che lo richieda per coprire i costi necessari» alla sua ripresa fisica e psicologica; in alternativa è prevista una somma forfettaria «se questa persona non desidera o non è nelle condizioni di precisare nel dettaglio le proprie esigenze di assistenza». Questo «entro il limite di un massimale da determinare». Da non dimenticare la dimensione memoriale dell’impegno dei vescovi, attraverso la creazione di un “luogo nazionale della memoria”, sicuramente a Lourdes, e l’istituzione di una Giornata di preghiera per le persone vittime di violenza sessuale e abuso di potere e di coscienza all’interno della Chiesa.

In una Lettera ai cattolici sulla lotta alla pedofilia pubblicata al termine dell’assemblea plenaria, i vescovi francesi hanno espresso la propria «vergogna» di fronte ai crimini commessi da «pastori che hanno distrutti i “piccoli” a loro affidati da Gesù» e la loro «profonda umiliazione che i membri del Corpo di Cristo siano stati così poco attenti e talvolta così poco pronti ad ascoltare e ad accompagnare» le vittime.

di Charles de Pechpeyrou