Ventidue progetti in 13 regioni grazie all’accordo tra Caritas italiana e Intesa Sanpaolo

Per dare sollievo
alle fragilità emergenti

 Per dare sollievo  alle fragilità emergenti  QUO-069
26 marzo 2021

Ventidue progetti a sostegno di diverse diocesi italiane, che svolgono un’importante azione di contenimento dei bisogni sociali nei territori, soprattutto nell’attuale contesto contrassegnato dall’emergenza sanitaria, sono stati selezionati da Caritas italiana e da Intesa Sanpaolo, nell’ambito dell’accordo «Aiutare chi aiuta: un sostegno alle nuove fragilità». La partnership, già collaudata in occasione di altre precedenti iniziative solidali, consentirà di destinare risorse per 1,5 milioni di euro che serviranno a dare sollievo a persone e famiglie in difficoltà. «A beneficiarne — dichiara al nostro giornale Elena Jacobs, responsabile valorizzazione del sociale e relazioni con le Università di Intesa Sanpaolo — saranno circa diecimila persone che sono state individuate dalle varie Caritas diocesane come bisognose di aiuto e di sostegno». I progetti saranno realizzati in 13 regioni e, nella selezione, sono state privilegiate 23 località di provincia, «molte nel Centro-sud Italia — aggiunge — con maggiore necessità di risorse a supporto di interventi sociali. Grazie alla collaborazione con la Conferenza episcopale italiana e con gli enti caritativi territoriali abbiamo individuato tre i filoni di intervento considerati come prioritari in base alla mappatura delle fragilità e dei bisogni dei territori».

Purtroppo, dallo scoppio della pandemia lo scenario economico italiano si è ulteriormente aggravato anche per la mancanza di interventi strutturali e di sostegno alle famiglie in periodo pre-covid. Le regioni beneficiarie sono: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Liguria, Piemonte, Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio, Calabria, Campania, Puglia e Sardegna. «L’iniziativa — sottolinea la responsabile valorizzazione del sociale e relazioni con le Università — si inserisce nell’ampio programma di Intesa Sanpaolo a sostegno delle persone e nuclei familiari in difficoltà, acuite dall’emergenza sanitaria ed economica e mira a offrire tempestivo sollievo a famiglie attraverso mense sociali, assistenza domiciliare, inclusione lavorativa, tirocini, borse di studio e lavoro, soluzioni abitative».

I fondi messi a disposizione dal gruppo bancario saranno assegnati per fornire beni e aiuti materiali ai bisognosi, con particolare riguardo all’offerta di pasti, indumenti e farmaci; casa e accoglienza per chi si trova in difficoltà abitativa; sostegno nella ricerca di lavoro e avviamento di nuove imprese per persone in difficoltà. L’esperienza di Caritas italiana e l’impegno di Intesa Sanpaolo hanno permesso di individuare criteri specifici di valutazione e selezione dei progetti come il raggiungimento del maggior numero di aree di intervento e di persone in condizione di fragilità non supportate da altre iniziative nazionali o territoriali; la capacità di rappresentare un modello replicabile di sostegno al territorio, con attenzione alla sostenibilità dal punto di vista sociale, ambientale ed economico.

In Abruzzo, per esempio, è stato finanziato il progetto «Home» che si propone la creazione di una rete atta a rispondere al problema dell’emergenza abitativa, rafforzare l’attività del Centro d’ascolto, l’attività di formazione dei volontari destinati a lavorare in ambito “co-housing” e i sostegni alle situazioni di difficoltà temporanea. In Calabria sono stati selezionati 2 progetti: uno, proposto dall’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, intende offrire accoglienza e sostegno logistico a degenti, in particolare minori, presso gli ospedali di Catanzaro e alle loro famiglie, che vivono una situazione economica precaria o di indigenza e che necessitano di cure in regime di Day Hospital. L’altro, proposto dall’arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, ha l’obiettivo di sostenere circa 450 persone (150 famiglie) in stato di grave marginalità tramite la distribuzione di alimenti freschi e a lunga conservazione attraverso la realizzazione del Magazzino spesa solidale.

In Campania sono stati selezionati 3 iniziative proposti dalle arcidiocesi di Benevento e di Sant’Angelo dei Lombardi - Conza - Nusco - Bisaccia e dalla diocesi di Sessa Aurunca, e hanno come obiettivo di supportare le famiglie e le persone che si trovano a vivere in stato di bisogno. In Friuli Venezia Giulia è stato selezionato il progetto della diocesi di Concordia-Pordenone rivolto a potenziare il già presente emporio solidale con l’obiettivo di sostenere le famiglie beneficiarie attraverso l’ampliamento delle reti di socialità e sostegno. Inoltre, verranno valorizzate due realtà emergenti, il centro di riuso L’Intreccio che promuove un nuovo modello di recupero e riuso dei beni in un’ottica sostenibile e il laboratorio di sartoria sociale T-Essere.

In Lombardia, invece, sono stati selezionati 2 progetti, proposti dalle diocesi di Como e di Lodi allo scopo di contribuire al potenziamento del Fondo di Solidarietà Famiglia Lavoro, nato nel 2009 per rispondere a emergenze immediate e concrete, offrendo un sostegno tempestivo e concreto a famiglie che vivono un disagio lavorativo legato all’emergenza da covid-19. Infine, nel Lazio sono stati selezionati 2 progetti proposti dalla diocesi di Roma: uno intende contribuire all’azione continuativa di accoglienza svolta dall’ostello Don Luigi Di Liegro, per garantire la sicurezza degli ospiti e il rispetto delle norme anti covid-19. L’altro ha lo scopo di mappare e potenziare l’erogazione di servizi socio-sanitari per le persone in condizioni di grave fragilità economica e sociale.

«Insieme a Caritas italiana — spiega Elena Jacobs — abbiamo cercato di capire dal di dentro quali fossero i progetti che avessero una priorità e una validità. Il nostro scopo comune è stato quello di privilegiare le fasce più deboli della società. Per il nostro gruppo — conclude — creare valore significa essere motore di crescita per la società e l’economia. Per questa ragione promuoviamo progetti rilevanti di inclusione economica e riduzione della povertà a categorie di soggetti con difficoltà di accesso al credito».

di Francesco Ricupero