Il Kenya sfratta
i profughi somali

(Siegfried Modola/Reuters)
25 marzo 2021

Il governo del Kenya ha annunciato ieri la volontà di chiudere i campi profughi di Dadaab e Kakuma, che ospitano centinaia di migliaia di rifugiati, citando “problemi di sicurezza”. Oltre 400.000 persone, quasi tutte provenienti dalla vicina Somalia, in fuga dalla violenza e dalla siccità, e in piccola percentuale dal Sud Sudan, saranno costrette a sgomberare. Il governo del Kenya ha concesso all’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr), che gestisce le attività di assistenza umanitaria nei due centri, quattordici giorni di tempo per stabilire un programma di chiusura. L’Unhcr in una nota ha affermato che la decisione «avrà un impatto sulla protezione dei rifugiati in Kenya, anche nel contesto della pandemia di covid-19 in corso». L’agenzia Onu si impegna a proseguire il dialogo con il governo kenyota al fine di garantire la protezione ai rifugiati. Il campo di Dadaab è stato istituito tre decenni fa e per molto tempo è stato il campo profughi più grande del mondo.