«Missio giovani» per gli studenti in Etiopia

Una scuola che non muore

 Una scuola che non muore  QUO-067
24 marzo 2021

L’Africa, con le sue emergenze e criticità, è da anni destinataria di interventi e progetti per rimediare o comunque alleviare certe drammatiche situazioni. Uno di essi, elaborato da Missio giovani, riguarda l’attuazione di un laboratorio informatico per i giovani di Robe, in Etiopia, la cui Prefettura apostolica, sorta nel 2012 con decreto di Benedetto xvi , registra una buona presenza della Chiesa ortodossa, soprattutto nelle città più antiche, mentre la comparsa della Chiesa cattolica nell’area risale solo a trent’anni fa, con gli attuali mille fedeli in un contesto dominato dalla religione islamica (97 per cento).

In tutto il territorio, sia nel contesto urbano che rurale, è emersa da tempo la necessità di favorire azioni in ambito educativo e di formazione professionale di fronte a una situazione economica non certo rosea e con una popolazione al 70 per cento composta da giovani di età non superiore ai trent’anni. A tutto questo si aggiunge la pandemia da covid-19 e la forte instabilità politica dell’intero Paese, tutti fattori che non aiutano le nuove generazioni a costruirsi il futuro. Una delle fasce più colpite dalla crisi della pandemia, iniziata anche in Etiopia un anno fa, è proprio quella giovanile, penalizzata dalla sospensione delle lezioni sia a livello secondario che universitario: non essendoci mezzi informatici adeguati, reti elettriche e di connettività sviluppate, l'ambito educativo ne ha sofferto e continua a soffrirne molto, con le inevitabili conseguenze di un ulteriore abbassamento del livello di istruzione e un aumento dell’abbandono scolastico.

Il programma in questione, il cui responsabile è don Stefano Ferraretto, sacerdote fidei donum della diocesi di Padova, prevede corsi di informatica serali a favore dei giovani tra i 16 e i 25 anni della comunità cristiana di Dodola, nella regione di Oromia, con la possibilità di allargare questa opportunità anche a quelli delle cittadine di Adaba, Herero e Kokossa, luoghi dove è presente la Chiesa cattolica: una preziosa opportunità per accedere più facilmente agli studi universitari e inserirsi poi nel mondo lavorativo. Grazie ai fondi raccolti sarà possibile avviare la ristrutturazione della biblioteca nei locali della comunità, acquistare armadi, dotare gli studenti di computer portatili con accesso alla rete internet, stampanti, schermi per la proiezione delle lezioni, materiale didattico e impiegare personale docente.

di Rosario Capomasi