Il progetto Digna Inclusion promosso da Avsi in Messico

Per i diritti dei bambini migranti

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24 marzo 2021

Si chiama Digna Inclusion (“Inclusione dignitosa”) ed è un progetto, tra i sei sostenuti dalla Campagna Tende, avviato da Avsi con l’obiettivo di realizzare un centro di accoglienza per proteggere e promuovere negli Stati messicani di Oaxaca e Jalisco i diritti di bambini e adolescenti migranti e di rafforzare il ruolo della società civile messicana nella promozione dei diritti umani e delle riforme democratiche.

Negli ultimi anni il Messico non è più considerato dai migranti dell’America centrale come un Paese di transito della rotta migratoria verso gli Stati Uniti, ma come un territorio di sosta o permanenza. Per questo motivo si trova a dover gestire il fenomeno dell’accoglienza prolungata, in particolare di bambini e adolescenti che, in fuga dalle regioni tra le più violente al mondo, viaggiano prevalentemente da soli, rischiando di subire abusi di ogni genere. Ed è proprio in questa fase delicata che la onlus italiana interviene con i suoi volontari proponendo un modello di assistenza alternativa per i piccoli migranti da concretizzarsi mediante la realizzazione di un centro a loro dedicato, il sostegno a strutture di accoglienza già presenti e la formazione degli operatori dei centri stessi. Per fare tutto ciò è stata coinvolta anche la comunità locale ospitante con una campagna di informazione e sensibilizzazione.

Secondo il recente rapporto della Red de Documentación de las Organizaciones Defensoras de Migrantes (Redodem), intitolato Migraciones en México: fronteras, omisiones y transgresiones, il flusso di persone in situazione di mobilità in Messico continua ad essere, come negli ultimi due anni, prevalentemente di sesso maschile. La partenza della popolazione dell’Honduras, di El Salvador e del Guatemala dai propri Paesi di origine, è dovuta «alla persistenza di fattori di espulsione o emigrazione», oltre a motivi di natura economica: mancanza di sviluppo e carenza di opportunità di lavoro.

Il progetto di Avsi, oltre a garantire una sistemazione ai ragazzi, mira a creare nuove partnership tra istituzioni pubbliche e settore privato, sia a livello nazionale che internazionale. Lo scopo è l’elaborazione di protocolli che garantiscano la tutela dei loro diritti. Al momento, sono circa cinquecento le ragazze e i ragazzi di varie età già coinvolti in programmi educativi, ricreativi e di integrazione comunitaria, con un’attenzione specifica al tema dell’alimentazione e della salute psicosociale. Al progetto collabora la onlus Crecemos Dijo, partner storico di Avsi, particolarmente attivo nella lotta alla malnutrizione e all’abbandono scolastico.

«Una componente importante della nostra iniziativa — spiega al nostro giornale Rossana Stanchi, responsabile di Avsi Messico — è far conoscere nelle scuole, nella società civile e nell’opinione pubblica le situazioni che vivono questi ragazzi che arrivano principalmente da Honduras, El Salvador e Guatemala. Sono scappati da Paesi tra i più violenti al mondo, e ora sono soli. Senza l’accoglienza della comunità sarebbe impossibile immaginare un processo di integrazione dignitoso per loro».

Per questa ragione, di recente, monsignor Jaime Calderón Calderón, vescovo di Tapachula, ha esortato le autorità governative a non reprimere il diritto alla mobilità dei migranti. Il presule ha rilevato che questo fenomeno si è accentuato in seguito alla pandemia e ai fenomeni naturali che hanno distrutto interi villaggi e abitazioni in America Centrale, e ha ricordato che c’è un diritto fondamentale delle persone a trovare un posto migliore in cui vivere, compito degli Stati è quello di non imporsi violando i diritti delle persone. Al riguardo, nel ribadire che «la Chiesa vive con l’atteggiamento del samaritano, di dare la mano a chi ne ha bisogno», ha sottolineato che l’ideale sarebbe che i Paesi entrassero in una logica diversa, secondo la quale i problemi possano essere risolti nelle proprie nazioni di origine, dove i governi e le comunità lavorino per trovare insieme una soluzione per il bene di tutti.

di Francesco Ricupero