«Sorella acqua»
non è una merce

Frederick Dharshie Wissah (2019)
22 marzo 2021

«Per noi credenti, “sorella acqua” non è una merce: è un simbolo universale ed è fonte di vita e di salute». E poiché «troppi fratelli, tanti, tanti fratelli e sorelle hanno accesso a poca acqua e magari inquinata! È necessario assicurare a tutti acqua potabile e servizi igienici». La denuncia di Papa Francesco è riecheggiata nella Biblioteca del Palazzo apostolico, rimbalzando in tutto il mondo attraverso i media collegati, al termine dell’Angelus domenicale del 21 marzo, vigilia della Giornata mondiale dell’acqua, «che — ha spiegato — ci invita a riflettere sul valore di questo meraviglioso e insostituibile dono di Dio». Parole di denuncia rilanciate con un tweet su @Pontifex oggi, lunedì 22, giorno in cui il vescovo di Roma, attraverso un videomessaggio del cardinale Parolin, segretario di Stato, si è rivolto ai partecipanti all’incontro virtuale promosso da Fao e Unesco sul tema scelto quest’anno per la Giornata: «Dare valore all’acqua». Un tema che invita a essere più responsabili nella tutela e nell’utilizzo di questa risorsa fondamentale, senza la quale non c’è vita, ha detto il porporato a nome del Papa. «Sprecarla, trascurarla o inquinarla è un errore che continua a ripetersi», ha ammonito, accennando anche agli effetti nocivi del cambiamento climatico: inondazioni, siccità, aumento delle temperature, variabilità delle precipitazioni, disgeli, diminuzione delle correnti dei fiumi ed esaurimento delle falde sotterranee.

L'Angelus