Nella Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

La distrazione di Filippo

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22 marzo 2021

Inizia con un episodio di prepotenza quotidiana tra bambini La giornata contro le mafie di Daniele Nicastro (Edizioni El 2021, pagine 80, euro 8, illustrazioni di Giovanni Pota), uno di quelli che avvengono frequentemente durante i giochi o i momenti di aggregazione. Il ragazzino «grosso e manesco» compie un gesto aggressivo e intimidatorio nei confronti di un coetaneo, un altro si indigna e il quarto — chiamato in causa come testimone — farfuglia, tergiversa. «Non so, ero… distratto». È proprio quest’ultimo, Filippo — lui che «si vergogna d’aver taciuto la verità, però Oscar gli fa proprio paura» —, il protagonista del libro. È il bambino con cui è più facile identificarsi, non cattivo ma nemmeno buono, ed è proprio lui che del tutto casualmente scopre che il 21 marzo può avere più di un significato.

Quando infatti con alcuni amici si scontra fuori da un capannone con un cartello gigante («Bene confiscato alle mafie»), Filippo impara che questo giorno di marzo non è solo l’inizio della primavera, ma è anche la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Un accostamento voluto: l’intento dell’associazione Libera di don Luigi Ciotti che ha promosso la giornata infatti, è quello di risvegliare la verità e il senso di giustizia sociale proprio come ogni anno a primavera si risveglia la natura. Nel 1996, anno della prima edizione, i nomi della lista delle vittime innocenti erano 300, mentre oggi — venticinque anni dopo — sono oltre mille tra semplici cittadini, sacerdoti, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, imprenditori, sindacalisti, politici e amministratori legali.

Il romanzo fa parte della collana «Che storia!» che presenta ai giovanissimi una Storia che non è solo quella che si insegna sui banchi di scuola, ma è soprattutto un grande racconto di eventi anche piccoli e anonimi, ma comunque reali e molto significativi. La giornata contro le mafie di Nicastro in particolare vuole far conoscere ai piccoli quel fenomeno complesso ed esteso che è la mafia. Perché per ricordarne le vittime innocenti, e per combatterla, è importante innanzitutto capire cosa essa sia. E dove si nasconda.

«Dietro al leggio compare don Luigi Ciotti, il fondatore di Libera, in abiti scuri, mascella squadrata e capelli grigi. È il momento del suo atteso discorso e Filippo non vuole perdersene nemmeno una parola. “Il 21 marzo non è una celebrazione del passato. Dev’essere un impegno per il presente, un impegno che dura trecentosessantacinque giorni all’anno. Abbiamo un debito di riconoscenza con chi non c’è più. I loro sogni e le loro speranze devono camminare sulle nostre gambe. (…) Dobbiamo essere coraggiosi perché vinca la vita. La mafia può essere sconfitta. Si può fare!”. I ragazzi fremono, non riescono a stare fermi. I loro occhi brillano di pura felicità. Si prendono per mano guardando avanti e ripetono con quanto fiato hanno in gola: “Si può fare! Insieme!”».

di Silvia Gusmano