#QuarantaGiorni
Tracce di riflessione lungo il cammino quaresimale

Il silenzio di Dio

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22 marzo 2021

«Perché non risponde?» Sono passati solo alcuni minuti dall’invio del nostro messaggio, eppure non riusciamo ad accettare che il nostro interlocutore non abbia preso immediatamente in considerazione le nostre parole. I servizi di messaggistica, rispetto all’uso della posta elettronica, che già a sua volta aveva rivoluzionato i tempi di attesa di una lettera cartacea, ci hanno costretto sempre più a ridurre i nostri tempi di reazione. In questo tempo di quaresima mi sono chiesto in che modo questo cambiamento antropologico abbia inciso sulla nostra relazione con Dio: a un certo punto abbiamo, forse, rivolto anche nei confronti di Dio questa pretesa di una risposta veloce e senza troppa esitazione?

I testi che ci accompagnano lungo questo periodo quaresimale insistono non poco (e sempre di più avvicinandoci a Pasqua) sul silenzio di Dio. Tutto sembra accadere come se fosse dovuto solo alle strategie di vendetta e di potere degli uomini, senza che Dio si precipiti a modificare la rotta degli eventi. Gesù stesso sperimenta quel silenzio dopo l’ultima cena, quando si reca a pregare nel Getsemani. E il testo del Vangelo ci lascia senza una risposta: non sappiamo se Gesù abbia sentito la presenza consolante del Padre o se abbia sperimentato solo un invito a rischiare, buttandosi con fiducia dentro quel silenzio.

Credo però che questa esperienza del silenzio sia ancor di più quella che ha sperimentato Maria, la madre di Gesù. Maria segue suo figlio mentre porta una croce pesante, che gli è stata ingiustamente imposta, lungo la salita del Calvario. Lo vede cadere. Vede il suo volto coprirsi di sangue. È irriconoscibile! Oso immaginare che Maria si sia rivolta con la forza di una madre verso quel Dio che tanti anni prima le aveva fatto una promessa. ”Dove sei mio Signore? Perché non intervieni? Perché non cambi la direzione di questa storia?”.

In quei momenti la divinità, come dice sant’Ignazio di Loyola, sembrava nascondersi. Anche Maria si è buttata con fiducia dentro quel silenzio. Secondo una tradizione francescana, diffusa a Gerusalemme, Maria non sarebbe tornata a casa dopo la deposizione di Gesù nel sepolcro, ma sarebbe rimasta lì ad aspettare, certa che Dio avrebbe risposto, nonostante quel silenzio. Ecco perché, anche sant’Ignazio negli Esercizi spirituali, ci invita a contemplare, come prima apparizione di Gesù, quella a sua madre, sebbene non sia presente nei Vangeli. In quell’apparizione il silenzio di Dio trova compimento, non c’è infatti attesa o grido che non sia destinato a trovare risposta nella misericordia di Dio.

di Gaetano Piccolo