Bagno di sangue
in Myanmar

(Foto Reuters)
16 marzo 2021

Non si ferma il bagno di sangue in Myanmar innescato dal golpe militare dello scorso primo febbraio. Secondo l’Onu, il bilancio delle repressioni delle forze di sicurezza contro i manifestanti è di «almeno» 149 morti.

Il segretario generale dell’Onu, António Guterres, si è detto «sgomento» per l’escalation della violenza dei militari golpisti. In una nota ha sottolineato che «l’uccisione dei manifestanti, gli arresti arbitrari e la denunciata tortura dei prigionieri violano i diritti umani fondamentali e si oppongono chiaramente alle richieste del Consiglio di sicurezza di moderazione, dialogo e ritorno al percorso democratico».

Anche oggi, nonostante tutto, decine di migliaia di persone — soprattutto giovani — sono scesi nelle strade per protestare contro il colpo di Stato e per chiedere il ripristino della democrazia.