Iniziativa quaresimale del Wcc per sensibilizzare la comunità internazionale

Garantire l’acqua
ai nativi americani

L’organizzazione Navajo Nations in Action fornisce acqua potabile alla popolazione locale
09 marzo 2021

Tornano, fino al 4 aprile, le «Sette settimane per l’acqua», tradizionale appuntamento promosso dalla Rete ecumenica per l’acqua (Ecumenical Water Network, Ewn), in collaborazione con il World council of Churches (Wcc). Iniziativa che, ormai da diversi anni, lungo la Quaresima, e in contemporanea con la Giornata mondiale per l’acqua (22 marzo), intende sensibilizzare i cristiani di diverse confessioni e più in generale l’opinione pubblica mondiale al grave problema della scarsità e della qualità delle risorse idriche. «Mentre l’acqua ha un forte significato spirituale nella tradizione cristiana in quanto dono di Dio, in tutto il mondo l’uso eccessivo e l’inquinamento da parte dell’uomo minacciano questa risorsa essenziale e miliardi di persone non hanno accesso all’acqua pulita», ricorda il Wcc. Quest’anno l’iniziativa presterà un’attenzione speciale alla regione del Nord America, con un interesse particolare sulla percezione e sul relazionarsi dei popoli nativi americani. «Esploreremo luoghi conosciuti a livello globale — annuncia l’Ewn — a cominciare da Flint, nel Michigan, esempio delle numerose città americane con acqua potabile contaminata dal piombo; Standing Rock, dove i Sioux del Dakota si sono opposti con successo alla distruzione delle acque sacre da parte del Keystone Pipeline, e la riserva indiana Navajo Nation, dove la mancanza di acqua per lavarsi le mani ha acuito il bilancio della pandemia da coronavirus nel sud-ovest».

La campagna di sensibilizzazione riguarderà anche «altri luoghi meno leggendari dove chiediamo giustizia per l’acqua, dalle verdeggianti valli della California ai flussi di salmone del Pacifico nord-occidentale». Sebbene il Nord America generalmente goda di abbondanti risorse idriche, «i problemi che i nordamericani devono affrontare assomigliano a quelli di altre parti del mondo», precisa la rete ecumenica per l’acqua: «Nell’evidenziare i difficili problemi idrici di questa regione, le riflessioni risuonano con le lotte che le persone devono affrontare in ogni regione, rivelando le dimensioni globali del pellegrinaggio della giustizia dell’acqua». Tra le diverse sfide elencate, vi sono la protezione delle fonti sotterranee di acqua potabile dalla contaminazione da agricoltura, la prevenzione dell’esaurimento delle acque sotterranee a causa di eccessivi prelievi agricoli che minacciano la disponibilità per le generazioni future, la lotta contro la distruzione delle “acque sacre” per il trasporto di combustibili fossili che dovrebbero rimanere nel sottosuolo, «poiché le siccità indotte dalle emissioni di gas serra che affliggono l’Occidente diventano più frequenti e gravi». Altre piaghe sono la rimozione delle dighe che distruggono inutilmente i fiumi, fornendo nel migliore dei casi modesti contributi alle economie locali, e la denuncia della mercificazione dell’acqua, diventata oggetto di speculazione anche sui mercati finanziari.

Come gli anni precedenti, il Wcc ha commissionato riflessioni e proposte biblico-teologiche sulla crisi idrica nella regione, disponibili online. Il sito internet dell’organizzazione ecumenica contiene anche interviste rilasciate da attivisti per l’acqua nordamericani, inclusi gli autori delle riflessioni quaresimali. A causa della crisi sanitaria, le celebrazioni per questo periodo liturgico non prenderanno il via in presenza ma con un servizio di preghiera virtuale, consentendo a persone di tutto il mondo di partecipare. Durante il periodo quaresimale saranno anche esplorati una serie di webinar per approfondire le questioni idriche della regione del Nord America.

Quest’anno l’iniziativa ecumenica è stata presentata tra l’altro dalla nuova newsletter mensile lanciata dal Wcc, intitolata «Insieme per l’acqua» e concepita come una piattaforma di scambio di idee e iniziative dedicate alla giustizia idrica, alla quale possono partecipare le Chiese aderenti all’organizzazione ma anche tutte le persone che hanno a cuore il diritto di accesso all’acqua.

di Charles de Pechpeyrou