Si estende la protesta contro il golpe

Sciopero generale
in Myanmar

Manifestanti anti-golpe a Yangon (Afp)
08 marzo 2021

Manifestanti antigolpe hanno di nuovo invaso oggi le strade di Yangon, Mandalay, ed altre città del Myanmar, rispondendo così ad un appello lanciato dai sindacati del Paese asiatico per uno sciopero generale, dopo un fine settimana di perquisizioni notturne e arresti da parte delle forze di sicurezza.

«Proseguire le attività economiche e commerciali andrà solo a beneficio dei militari, che reprimono le aspirazioni del popolo», hanno affermato 18 sindacati in un comunicato: «È giunto il momento di agire in difesa della nostra democrazia». Attraverso lo sciopero generale, i sindacati cercano così di prolungare l’impatto del cosiddetto Movimento di disobbedienza civile, una campagna che esorta i dipendenti pubblici a boicottare il lavoro per la giunta militare golpista e che ha già colpito duramente la macchina statale. L’esercito, che ha immediatamente replicato, ha avvertito che i dipendenti pubblici «verranno licenziati» con effetto immediato, se continueranno a scioperare.

Proseguono, intanto, le pressioni internazionali in risposta all’escalation di violenza seguita al colpo di Stato del primo febbraio. L’Australia ha sospeso la cooperazione militare e ha trasferito gli aiuti a organizzazioni umanitarie non governative operanti nel Paese asiatico. Canberra ha aggiunto che vi è «persistente preoccupazione» per le sorti dell’accademico australiano Sean Turnell, consigliere economico di Aung San Suu Kyi, detenuto e al quale è stato limitato l’accesso consolare da oltre un mese.