Tre sacerdoti inviati nella diocesi più indigena del Brasile

Frutti del sinodo

I tre missionari brasiliani assieme al vescovo di São Gabriel da Cachoeira
02 marzo 2021

Alair Alexandre da Silva, del clero dell’arcidiocesi di Vitória, Lucio André Pereira, sacerdote della diocesi di Registro, padre Luís Carlos Araújo Moraes, missionario del Sacro Cuore di Gesù: il 24 febbraio sono stati inviati nella diocesi di São Gabriel da Cachoeira, la più indigena del Brasile, nello Stato di Amazonas, frutti dell’appello lanciato dal Sinodo dei vescovi voluto da Papa Francesco. Qui — dove si arriva solo con l’aereo o navigando il Rio Negro, dove luoghi remoti e grandi distanze ostacolano la vita quotidiana e la missione della Chiesa — sono stati accolti «a braccia e cuori aperti» dalla gente, con in prima fila il vescovo Edson Tasquetto Damian, il quale ha ringraziato per l’invio gli «amici» presuli e la congregazione dei missionari del Sacro Cuore, nonché gli stessi fratelli che «vengono qui ad assumere la missione che Dio affida loro». Tutti e tre — a raccontare le loro storie è Luis Miguel Modino sul sito in rete del Consiglio episcopale latinoamericano — arrivano con le rispettive motivazioni e aspettative, tutti e tre hanno sentito questa chiamata missionaria molto tempo fa, addirittura fin dal seminario, come padre Alair Alexandre da Silva, che ha conosciuto l’Amazzonia durante le sue visite alla prelatura territoriale di Lábrea, Chiesa sorella dell’arcidiocesi di Vitória. Il suo arrivo a São Gabriel da Cachoeira, «un luogo dove non ero mai stato, che non conoscevo, dove non mi era mai passato per la testa di venire per essere al servizio della Chiesa», è stato il risultato di una proposta proprio dell’arcivescovo di Vitória, Dario Campos, che invece già era stato in quella zona. Padre Alair arriva con il desiderio di «conoscere le comunità lungo il fiume, le popolazioni indigene, e imparare da tutte queste persone a vivere la vita e la fede in un altro modo, insieme». Viene dunque non tanto a portare conoscenza («non è questa la mia intenzione») ma a imparare per «poter crescere nel mio ministero servendo le persone più semplici, più povere, una Chiesa incentrata sulla missione, che si preoccupa davvero di coloro che hanno più bisogno. Come dice Papa Francesco — sottolinea — imparare a stare tra i più semplici, tra i più poveri, cercando di vivere semplicemente, con umiltà, al servizio di Dio e di queste persone, amate ma sofferenti».

Padre Lucio André Pereira arriva invece nell’ambito dell’ormai venticinquennale «Proyecto de Iglesias Hermanas» che coinvolge le regionali Sud 1 e Nord 1 della Conferenza episcopale brasiliana. Dice di essere stato motivato dal Sinodo sull’Amazzonia e dall’invito di Papa Francesco ai sacerdoti ad avere un corazón despojado per la missione, ad aiutare la Chiesa amazzonica. Per questo è a São Gabriel, «per incontrare il popolo, per sentire la gioia ma anche, insieme, la tristezza». Il sacerdote della diocesi di Registro ha lavorato come cameriere, come assistente muratore, aiutando il padre a calare la rete per la pesca. Vuole essere ora «un sacerdote cameriere che serve alla tavola del popolo di Dio». Come Luís Carlos Araújo Moraes, mosso dal carisma della misericordia, dell’ascolto, del rispetto. Lui ha davanti a sé «un foglio bianco per scrivere una nuova storia, un nuovo momento, con la gente di questo luogo».

di Giovanni Zavatta