Scelse l’Estonia e il martirio il gesuita e arcivescovo tedesco Eduard Profittlich

«Volontà di Dio
che io resti qui»

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22 febbraio 2021

«Te Deum», un inno in lode di Dio, fu la preghiera recitata da Eduard Profittlich quando decise di rimanere con il suo popolo in Estonia e di non partire per la Germania durante il reinsediamento dei tedeschi nel 1941: «Perché è vero che il pastore sta con il suo gregge, dove condivide le gioie e le sofferenze con le sue pecore». Il suo calvario iniziò a Tallinn, nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo, a mezzanotte del 27 giugno 1941, quando venne prelevato da sette soldati sovietici e portato nel carcere di Kirov. Non riuscì mai più a tornare nella sua chiesa a Tallinn. Non incontrò mai più la sua gente in Estonia, che aveva servito per oltre dieci anni, da quando era stato inviato dalla Germania in Estonia come missionario. I cattolici estoni sperano adesso di avere il loro primo beato, visto che la causa di beatificazione dell’arcivescovo Eduard Profittlich è giunta nella fase finale.

Profittlich nacque e fu battezzato l’11 settembre 1890 a Birresdorf, in Renania, nella diocesi di Treviri, da Markus Profittlich e Dorothea Catharina Profittlich. I suoi genitori erano contadini in un paesino con poche centinaia di abitanti. Eduard frequentò la scuola elementare a Leimersdorf e, in preparazione al pre-liceo ad Arweiler, studiò sotto la guida di un insegnante privato, il pastore Lorenz Buhr. Dal pre-liceo di Arweiler passò nel liceo di Linz am Rhein, diplomandosi nel 1912. Nel periodo degli studi, spesso non tornò a casa ma visse in un vicino pensionato. Di fatto iscriversi in un liceo significava anche lasciare i genitori e la casa paterna. Dopo gli studi liceali, il giovane entrò nel seminario di Treviri quando sentì la vocazione al sacerdozio, forse seguendo l’esempio del fratello Peter, missionario gesuita in Brasile. Il suo noviziato iniziò a ’s-Heerenberg, nei Paesi Bassi. Nel 1914 Eduard aveva già completato parte degli studi e si era trasferito a Valkenburg, nel collegio gesuita per gli studi di filosofia e poi di teologia. Era un allievo obbediente e serio, che amava anche ridere e imparava con gioia, come hanno scritto alcuni testimoni.

Il 4 gennaio 1916 ricevette la tonsura dal vescovo di Poona, Heinrich Döring, nella cattedrale di Treviri, e fu ordinato suddiacono. Durante la prima guerra mondiale, Profittlich lavorò nel servizio sanitario dell’ospedale militare in Belgio. Questa fu la prima esperienza diretta con il lavoro caritativo. Dopo la guerra poté continuare gli studi di filosofia e di teologia all’Ignatius College di Valkenburg, per cinque anni accademici. Anche il gesuita Erich Przywara, teologo e filosofo, studiò con Eduard a Valkenburg. Il 26 marzo 1922 l’allora arcivescovo di Colonia, cardinale Karl Josef Schulte lo ordinò diacono. Sei mesi dopo, era pronto a diventare sacerdote. Fu ordinato ad agosto del 1922, all’Ignatius College di Valkenburg, dal vescovo Lorenz Schrijnen. Era così attaccato al suo paese da celebrare la sua prima messa nella chiesa di Santo Stefano a Leimersdorf il 30 agosto 1922.

Dopo essersi laureati all’Ignatius College di Valkenburg nel 1922, Przywara si recò a Monaco e Profittlich a Cracovia. Eduard studiò in Polonia dal 1922 al 1924, prima filosofia e poi teologia, nel collegio del Sacro Cuore di Gesù. Dopo la formazione accademica a Cracovia, fu inviato per gli studi terziari a Czechowice-Dziedzice. Dall’agosto 1925 fu assegnato al servizio clericale a Opole, nella parrocchia della Santa Croce, non lontano da Czechowice-Dziedzice. Servì lì per tre anni e mezzo, fino al marzo del 1928, e poi si recò ad Amburgo. Il tempo trascorso da Profittlich in Polonia può essere descritto come di maturazione: in quel periodo si stava preparando a emettere i voti perpetui nella Compagnia di Gesù, cosa che fece nel 1930.

La Chiesa cattolica in Estonia aveva bisogno di una guida locale e Papa Pio xi lo nominò, nel maggio 1931, amministratore apostolico di quel territorio. Fu un promettente nuovo inizio per la comunità cattolica estone. Padre Profittlich fu sacerdote zelante che valutò realisticamente i bisogni dei fedeli; venne inoltre apprezzato per le sue qualità pastorali e persone dalle vedute diverse, alcune persino atee, andavano da lui per ricevere assistenza spirituale. Imparò la lingua estone e fu fondamentalmente un uomo in missione, per raggiungere la gente e predicare la Parola di Dio. Affrontò la questione della letteratura in lingua estone in tema di religione e nel 1935 chiese e ricevette la cittadinanza estone. Profittlich venne nominato vescovo titolare di Adrianopoli e poi, il 27 dicembre 1936, consacrato arcivescovo nella parrocchia della cattedrale dei Santi Pietro e Paolo a Tallinn. Fu il primo vescovo cattolico in Estonia dopo il passaggio dei territori estoni alla Svezia nel xvii secolo. Per i cattolici fu uno degli eventi storici più importanti del secolo scorso. Il suo compito fu la “rinascita” della Chiesa cattolica in Estonia, e lo fece molto bene e in poco tempo.

Nel 1939 la situazione era diventata molto tesa in tutta Europa. I paesi guidati da Stalin e da Hitler firmarono il patto Molotov-Ribbentrop, dividendosi così le altre nazioni d’Europa. In base ai termini del patto, l’Estonia doveva andare all’Unione Sovietica. Come risultato, Mosca forzò il «Bases Treaty» su Estonia, Lettonia e Lituania, ottenendo così il diritto di stanziare l’Armata Rossa nel territorio di quei paesi. Nel giugno 1940 l’Unione Sovietica occupò l’Estonia. Il cambiamento non rimase confinato alla situazione politica: cominciò a condizionare anche le attività delle chiese e delle associazioni religiose locali. Prese piede una persecuzione generale del clero che includeva il fatto di interferire nei servizi religiosi, sorte subita anche da altre denominazioni. Inoltre ci fu una vigorosa propaganda: l’educazione religiosa fu vietata nelle scuole e le festività religiose vennero abolite. Nell’estate del 1940, Mosca cercò in ogni modo di trovare pretesti per l’annessione degli Stati baltici, sostenendo che questi volevano volontariamente unirsi all’Unione Sovietica. L’arcivescovo Profittlich aveva pensato di ritornare in Germania nel 1940 ma poi rimase a Tallinn e descrisse l’intera situazione in Estonia in una lettera a Papa Pio xii . In un’altra lettera ad alcuni parenti, l’8 febbraio 1941, scrisse: «Avrete sicuramente sentito e letto sul giornale che ci sarà un altro reinsediamento in Germania dai paesi baltici, Lituania, Lettonia ed Estonia. A me, come tedesco, è stato caldamente consigliato di aderire al reinsediamento. Ma diverse circostanze sono coincise così stranamente nella mia vita da farmi capire questo: è volontà di Dio che io resti qui. La spinta finale è stato il telegramma da Roma, che mi ha fatto vedere che quella decisione realizzava pure il volere del Santo Padre. […] E devo dire che, anche se quella decisione ha richiesto varie settimane di preparazione per me, non l’ho presa con paura o ansia, ma con grande gioia. E quando finalmente mi è apparso chiaro che dovevo restare, la mia felicità è stata così grande che ho recitato il “Te Deum” in segno di gratitudine e di gioia. […] La mia vita e, se è così che dovrà essere, la mia morte saranno vita e morte per Cristo».

La sua “via crucis” iniziò dopo la mezzanotte del 27 giugno 1941 quando fu arrestato dall’Nkvd e trasferito nel carcere di Kirov, in Russia. Cominciò così per Profittlich una terribile e dolorosa serie di interrogatori, che culminò il 21 novembre con la condanna a morte. Fu formalmente accusato di attività controrivoluzionaria. Morì nel carcere di Kirov il 22 febbraio 1942, prima che fosse eseguita la sentenza. Non serve descrivere le condizioni dei campi di detenzione sovietici. I reclusi venivano trattati crudelmente e subivano violenza fisica e psichica; inoltre quell’inverno la temperatura esterna arrivò a meno 50 gradi. Molti detenuti morirono di fame e di freddo, così come il servo di Dio Eduard Profittlich. Il luogo della sua sepoltura non è noto perché i cadaveri venivano gettati in fosse comuni.

Papa Francesco ha sentito parlare di lui a Tallinn il 25 settembre 2018, durante il suo viaggio apostolico in Lituania, Lettonia ed Estonia. Fece una breve sosta nella cattedrale dei Santi Pietro e Paolo e quella visita è stato un momento di preghiera di fronte alla targa commemorativa di Eduard Profittlich, dopo che l’amministratore apostolico di Estonia, monsignor Philippe Jourdan, aveva raccontato al Pontefice la storia del servo di Dio. La causa di beatificazione è stata approvata a livello diocesano. Il postulatore della fase romana della causa è il postulatore generale della Compagnia di Gesù, Pascual Cebollada. Nel luglio 2020 un decreto di validità è stato inviato all’amministrazione apostolica di Estonia dalla Congregazione delle cause dei santi, con l’approvazione dell’investigazione sul martirio del gesuita servo di Dio. Il relatore della causa, il reverendo Szczepan Tadeusz Praśkiewicz, è stato nominato alla fine dell’anno scorso. Il 22 febbraio 2022 la Chiesa cattolica celebra gli ottant’anni della morte di Profittlich, in Estonia e in altri paesi del mondo.

di Marge-Marie Paas
Postulatrice diocesana