LA BUONA NOTIZIA
Il Vangelo della I Domenica di Quaresima (Marco 1, 12-15)

Mettere ordine
nella nostra vita

 Mettere ordine nella nostra vita  QUO-038
16 febbraio 2021

«Senza che ce ne accorgiamo, la vita si disordina, si frammenta, si logora. Occorre rimettere in ordine i pezzetti del nostro tempo, del nostro corpo, del nostro cuore». Le parole del cardinale Carlo Maria Martini, del quale ieri 15 febbraio ricorreva il compleanno, ci aiutano a entrare nel tempo della Quaresima. Non è il tempo di una penitenza esteriore, ma il tempo in cui lasciarci condurre anche noi nel deserto, come Gesù, per “mettere ordine” nella nostra vita, secondo l’indicazione di Sant’Ignazio di Loyola ripresa da Martini.

L’evangelista Marco non si sofferma nella descrizione delle tentazioni. Ci consegna invece l’immagine biblica del deserto — che richiama la storia e il cammino di Israele — come luogo, spazio e tempo in cui Gesù entra. Questo è il tempo della scelta: essere un Messia potente, che si impone con la forza, che fa miracoli, che seduce le folle sfruttando i bisogni del cuore dell’uomo; oppure essere Messia secondo il progetto del Padre, il Dio dell’amore che si fa servo della vita e della gioia dell’umanità.

La nostra libertà si misura ogni giorno con la tentazione di essere altro da ciò che siamo e di puntare la vita verso noi stessi invece che verso Dio. Questo faccia a faccia con la nostra libertà è fondamentale per scegliere che tipo di persone vogliamo essere e che vita vogliamo vivere. Il Vangelo, infatti, usa due verbi significativi: sospingere e rimanere. Il primo ci dice che è lo stesso Spirito Santo a condurre Gesù nel deserto: il tempo della prova, della crisi, della lotta interiore, di quel lavoro del cuore che ci fa “mettere ordine” e scegliere la vera libertà, è un tempo di grazia, è l’occasione che spesso Dio prepara per noi per farci cambiare e farci crescere nella libertà e nella verità di ciò che siamo.

Il secondo verbo è rimanere. Gesù rimane nella lotta, nella fatica, nell’oscurità e nella solitudine. Non scappa. Egli fa del deserto un’occasione per guardarsi dentro, per misurarsi col progetto del Padre e “mandare in crisi” le false immagini di Messia che il diavolo gli propone. Così anche per noi: fin quando scappiamo dalle crisi, evitiamo di fermarci per guardarci dentro, ci immergiamo nella frenesia e nel rumore “per non pensarci”, rischieremo di vivere in superficie e di non diventare mai protagonisti della vita. Abbiamo bisogno, invece, di fare ordine nel cassetto del cuore e di liberare la nostra libertà dalle illusioni e dagli inganni.

Anche per noi la Quaresima è tempo per lasciarci condurre nel deserto. Tempo per fermarci, per non rifugiarci più in tutti gli alibi che utilizziamo per non cambiare mai, per guardarci dentro, per cercare di ristabilire le priorità e ritornare a ciò che conta davvero. È tempo di vincere la tiepidezza e la mediocrità, lottando contro tutte le forme del male che, a piccole dosi quotidiane, avvelenano il nostro cuore e le nostre relazioni. È tempo di entrare nel deserto e restare lì, come Gesù, senza scappare. Dove lo Spirito ci porta, dove “mette in crisi” il nostro io e i nostri schemi. Solo così possiamo mettere ordine nella nostra vita, nei nostri sentimenti, nei nostri affetti. E, lasciando morire ciò che è vecchio dentro di noi, ci apriremo alla vita nuova del Cristo Risorto.

di Francesco Cosentino