I cento anni delle Missioni Estere della Provincia di Québec

Sempre attenti
ai segni dei tempi

 Sempre attenti ai segni dei tempi  QUO-034
11 febbraio 2021

«Avere cento anni per una persona è un vero evento. Raggiungere il primo centenario per una Società missionaria è un tempo breve, ma merita di essere sottolineato come un umile contributo alla diffusione del Vangelo nel mondo»: in occasione dell’apertura del giubileo della Società per le Missioni Estere della Provincia di Québec (Pme), il superiore generale, padre Roland Laneuville, ha voluto trasmettere queste parole di incoraggiamento in una lettera indirizzata a tutti i membri — sacerdoti e laici — sparsi oggi nel mondo intero. «Il 2 febbraio 1921 — racconta il religioso nella sua missiva — i vescovi cattolici si incontrarono in Québec e annunciarono la nascita di una società missionaria. In retrospettiva, vediamo i pionieri che assicurano i primi passi del neonato, istruiscono le giovani reclute nella loro missione, le inviano in terre sconosciute, rafforzano la loro marcia, riescono in alcuni impegni, ne vedono altri interrotti». Durante questo periodo, la missione si sviluppa dall’Asia all’America Latina e all’Africa, l’adesione diventa internazionale e si estende ai laici associati: «Questa è la vita di una piccola istituzione la cui identità dinamica attraversa il secolo», scrive ancora padre Laneuville. Per il superiore generale, si può anche fare un parallelo tra il periodo in cui è stata creata questa società di vita apostolica e la situazione odierna: «Al gesto fondativo segue un periodo difficile, contrassegnato dalla cosiddetta influenza spagnola — rileva — e un secolo dopo, stiamo vivendo una sosta, chiamata Covid-19». Pertanto, indica padre Laneuville, il ricordo della fondazione non si esprimerà attraverso grandi assembramenti e feste, ma in forma minore, rispettando le direttive sanitarie dei vari Paesi in cui sono presenti i gruppi locali. «Il nostro riconoscimento del passato sarà comunque un Magnificat molto sentito, la nostra attuale solidarietà tra membri e associati sarà più virtuale», promette, invitando ogni membro delle Missioni estere del Québec a rallegrarsi «di questo dono dei social media, inimmaginabile un secolo fa». «Questo tempo di pausa — conclude il superiore generale — ci permette di imparare dal passato e di adattare la nostra missione ai segni dei tempi. Decisi a rimanere testimoni e presenze vive del Vangelo, oggi e domani, rimaniamo a disposizione dello Spirito che ispira il nostro impulso missionario e ci orienta verso una maggiore tele-missione».

Per le celebrazioni del giubileo non è mancato il messaggio di ringraziamento dell’arcivescovo di Québec, il cardinale Gérald Cyprien Lacroix, «per il respiro portato» dalle Pme in ogni parte del mondo ma anche nella provincia canadese, che oggi — ha sottolineato il porporato — «è tornata ad essere una terra di missione» La storia delle Pme, come detto, inizia il 2 febbraio 1921, quando i vescovi del Canada francofono si riuniscono nella sede della diocesi: vicino al monumento di monsignor François de Montmorency-Laval, primo vescovo del Québec, decidono di fondare un seminario per le missioni. Un comitato di quattro vescovi viene formato per prendere le misure legali necessarie per realizzare questo progetto e trovare alcuni sacerdoti disponibili per agire come pionieri di questo lavoro. Il primo superiore del seminario, padre Joseph-Avila Roch, parroco della cattedrale di Joliette, viene nominato l’11 maggio. La Società delle missioni estere della Provincia del Québec e il suo Seminario Saint-François-Xavier a Pont-Viau sono ufficialmente riconosciuti dalla diocesi tre anni e mezzo dopo, il 6 gennaio del 1925. A settembre dello stesso anno, i primi tre missionari sono inviati in Manciuria. La società riceve l’approvazione canonica della Congregazione per la propagazione della fede il 25 luglio 1929. Tre anni dopo padre Roch viene eletto come primo superiore generale. Nei primi decenni d’esistenza, i missionari sono tutti di origine canadese, ma progressivamente vi entrano a far parte anche sacerdoti e laici di tutto il mondo, una dimensione internazionale diventata ufficiale nel 1997. Oggi, la società svolge il proprio servizio accogliendo i valori culturali e religiosi dei popoli con i quali condivide la vita quotidiana, testimoniando la propria fede, formando comunità vive e missionarie negli ambienti che le accolgono e impegnandosi nella promozione della giustizia e del rispetto della dignità umana. Le missioni sono stabilite in America Latina (Brasile, Honduras e Perù), in Africa (Kenya), in Asia (Cambogia, Hong Kong, Giappone e Filippine) e in Canada.

di Charles de Pechpeyrou