Bloccata una risoluzione sul dialogo politico

Stallo all’Onu sulla Siria

A US soldier walks near a Bradley Fighting Vehicle (BFV) during a patrol in the countryside near ...
10 febbraio 2021

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu non è riuscito a trovare un accordo per una dichiarazione congiunta sulla Siria. Ieri, al termine di una giornata di intensi negoziati, segnata inoltre da un appello all’unità internazionale lanciato proprio dal palazzo di Vetro, non è stato possibile chiudere la quadra e raggiungere un comunicato finale per rilanciare il dialogo politico nel Paese mediorientale segnato da un conflitto ormai decennale. Molti i punti di disaccordo, secondo fonti di stampa.

Ciò nonostante, l’Unione europea si è detta pronta a sostenere una soluzione politica del conflitto. La quinta edizione della Conferenza di Bruxelles a sostegno del futuro della Siria è stata fissata per il 29 e 30 marzo. «Dopo dieci anni di conflitto, la situazione in Siria e nella regione resta altamente critica, e le condizioni sono peggiorate a causa del coronavirus e delle sue conseguenze. La conferenza negli ultimi anni è sempre stata un’opportunità di riaffermare il sostegno internazionale ai siriani e agli sforzi dell’Onu per trovare soluzioni politiche» ha detto un portavoce Ue.

La cronaca conferma purtroppo la gravità della situazione. Il sedicente stato islamico (Is) è tornato a colpire nella Siria orientale due giorni fa, uccidendo 26 tra soldati governativi siriani e miliziani delle forze che sostengono Damasco. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui i jihadisti hanno teso un agguato ai militari nella zona di Mayadin, a sud-est di Deir Ezzor.

E intanto, ieri, una nuova fossa comune con i resti di un numero ancora imprecisato di corpi umani non identificati è stata rinvenuta nei pressi di Raqqa, città rimasta a lungo sotto il controllo dell’Is tra il 2013 e il 2017. Il ritrovamento è avvenuto precisamente nella località Rumaniya, qualche chilometro a ovest della città. Finora gli addetti sanitari accorsi sul posto hanno estratto i resti di 15 corpi umani, nessuno dei quali è stato ancora identificato. Proprio nella zona di Raqqa era scomparso nel luglio del 2013 il gesuita italiano Paolo Dall’Oglio, che per decenni aveva dedicato i suoi sforzi in Siria al dialogo tra comunità siriane. Fino ad oggi sono tornati alla luce dentro e attorno a Raqqa resti di migliaia di corpi di persone, civili e militari, la cui uccisione è attribuita a miliziani dell’Is.