Nella Repubblica Democratica del Congo

Torna lo spettro dell’ebola

Operatore sanitario alle prese con controlli anti-ebola (Afp)
09 febbraio 2021

Nella Repubblica Democratica del Congo è stato scoperto un nuovo caso di virus dell’ebola. Nella città orientale di Butembo, vicino al confine con l’Uganda una donna è morta il 4 febbraio, pochi giorni dopo essere stata ricoverata con sintomi riconducibili al virus letale. La donna, scrive la testata «Africanews», era la moglie di un contadino sopravvissuto ad una delle epidemie di ebola che negli ultimi anni hanno falcidiato il Paese. Il ministro della salute del Paese africano, Eteni Logongo, ha dichiarato che questo singolo caso non è sufficiente per dichiarare il Paese colpito da un’altra epidemia, ma che in ogni caso sono stati attivate tutte le procedure previste dai protocolli sanitari. Fino ad ora le persone rintracciate che erano entrate in contatto con la donna sono circa settanta.

Se si scoprissero nuovi contagi e venisse dichiarata una nuova emergenza, per la Repubblica Democratica del Congo si tratterrebbe della dodicesima epidemia, la quinta in quattro anni, dalla scoperta del virus avvenuta nel 1976. Le ultime epidemie nel Paese sono state dichiarate debellate nel 2020. La prima a giugno, dopo esser durata più di due anni e aver causato più di duemila e duecento morti in tutto il Paese (la seconda peggiore epidemia di ebola nella storia); la seconda a ottobre, a causa della quale sono morte cinquantacinque persone e contagiate meno di centotrenta. Quest’ultima, si è limitata a colpire la regione occidentale di Equateur, al confine con il Congo. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), dopo la fine di una epidemia come quelle dei mesi precedenti, non è raro la comparsa del virus in casi sporadici. Quindi la morte della donna a Butembo sarebbe da ricollegare ad una di queste casistiche.

Il Paese africano ha visto ridurre i casi totali di ebola grazie a due trattamenti medici approvati nell’ultimo anno e mezzo, che hanno un’efficacia pari al 90%, e a un vaccino sviluppato anche dall’Istituto nazionale per la ricerca biomedica di Kinshasa.

La notizia di una morte causata dall’ebola mette pressione ad un Paese che già affronta una seconda ondata del covid particolarmente forte. Secondo il «Financial Times», i contagi giornalieri sono più di ventimila e i morti quasi settecento, ma secondo il quotidiano inglese «The Guardian», i dati potrebbero essere seriamente sottostimati. Un fenomeno che purtroppo colpisce tutto il continente africano.

L’unica certezza per la Repubblica Democratica del Congo è che per fronteggiare le due emergenze dovrà fare affidamento sul supporto di organizzazioni come l’Oms. L’esperienza maturata nell’affrontare la crisi dell’ebola potrebbe essere utilizzata nella lotta al covid, sostiene il responsabile dell’Oms in Africa, Matshidiso Moeti: le conoscenze logistiche applicate per mantenere il vaccino anti-ebola potrebbero essere usate per mantenere anche i vaccini anti-covid, visto la necessità di mantenerli a basse temperature.

di Cosimo Graziani