Lunedì 8 febbraio la Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone

Piaga da debellare

La copertina del rapporto 2020 redatto dall’Ufficio delle Nazioni Unite sulla droga e il crimine
06 febbraio 2021

La tratta di esseri umani, e altre forme di schiavitù moderna, colpiscono oltre 40 milioni di persone in tutto il mondo, con la percentuale di vittime triplicata negli ultimi 15 anni. Cifre drammatiche, che devono anche essere interpretate con prudenza, poiché la tratta di esseri umani avviene in modo per lo più nascosto e non sempre tutti i casi vengono resi noti.

Nel presentare il Rapporto globale 2020 sul traffico di persone, l’Unodc, l’Ufficio delle Nazioni Unite sulla droga e il crimine, ha puntato i riflettori in particolare sui minori, evidenziando come le bambine e le ragazze siano le principali vittime della tratta, soprattutto per sfruttamento sessuale, mentre i bambini e i ragazzi sono utilizzati prevalentemente per il lavoro forzato. Minori privati dei loro diritti fondamentali per una turpe logica di profitto, senza infanzia, ai quali viene negato il diritto al gioco, alla scuola, agli affetti. Sono bambine e bambini esposti a condizioni che compromettono, spesso irrimediabilmente, il loro sviluppo fisico, emotivo, la loro crescita sociale.

I minori delle famiglie povere dell'Africa occidentale, dell'Asia meridionale, dell'America centrale e dei Caraibi sono le principali vittime dello sfruttamento. A livello globale, una vittima su tre rilevata è un bambino, ma nei Paesi a basso reddito i minori rappresentano la metà delle vittime individuate.

Oltre ai bambini, il Rapporto documenta come i trafficanti di esseri umani prendano particolarmente di mira le categorie più vulnerabili, in particolare migranti e disoccupati. E la recessione indotta dalla pandemia di covid-19 sta esponendo un maggior numero di persone al rischio della tratta. «Abbiamo bisogno di un’azione mirata per impedire ai criminali di approfittare della pandemia per sfruttare i vulnerabili», ha detto il direttore esecutivo dell’Unodc, Ghada Waly., La tratta non è solo un lucro redditizio per molti soggetti senza scrupoli, ma è identificata dagli esperti come l'attività criminale più ricercata del mondo, seconda solo al commercio e spaccio di droga: si stima che il giro d’affari ammonti ogni anno a oltre 32 miliardi di dollari.

La tratta incide notevolmente sulla sicurezza e sulla dignità di una persona e trova spesso terreno fertile nei conflitti armati o in altri contesti non sicuri. Le fragilità politico-istituzionali di alcuni Paesi, la fuga e la migrazione irregolare, la povertà e la discriminazione — nonché l’assenza dello stato di diritto — sono alcuni dei fattori che favoriscono e alimentano la tratta di esseri umani che, a sua volta, è anche una fonte di finanziamento per conflitti armati o l’estremismo violento e può quindi contribuire a rafforzare ulteriormente le guerre e la debolezza.

Il Rapporto globale sul traffico di persone è prodotto dall’Unodc ogni due anni, con l’obiettivo di fornire una risposta efficace a questo crimine e collocarlo nel contesto dell’Agenda dello sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. L’edizione 2020 copre i dati del più grande database del mondo sulle vittime della tratta, compilando cifre da fonti ufficiali in 148 Paesi. Le donne e le ragazze continuano, dunque, ad essere gli obiettivi primari della tratta di persone. Per ogni 10 vittime rilevate a livello globale, circa cinque sono donne adulte e due sono ragazze. Nel complesso, il 50 per cento del traffico di persone ha come scopo lo sfruttamento sessuale, seguito dal lavoro forzato.

Queste persone sono sfruttate in una vasta gamma di settori economici, in particolare in quelli in cui il lavoro è svolto in circostanze isolate, tra cui l’agricoltura, l’edilizia, la pesca, le miniere e il lavoro domestico. La tratta degli esseri umani è collegata alla migrazione ed è altresì considerata un crimine grave che viola i diritti umani, offendendo la dignità e l’integrità dell’essere umano.

Quando si parla di traffico di esseri umani è necessario non confonderlo con il traffico di migranti. Il termine “traffico di migranti” indica il trasporto illegale transfrontaliero di una persona in cambio di denaro, mentre “tratta di esseri umani” si riferisce al trasporto tramite inganno o violento di una persona in vista di un suo sfruttamento. Un fenomeno sempre più esteso, che coinvolge la maggior parte dei Paesi del mondo: o come luogo d’origine delle vittime oppure come paese di transito o destinazione.

Con molti milioni in più di donne, uomini e bambini in ogni parte del mondo che non vanno a scuola, senza lavoro, senza supporto sociale e che affrontano prospettive economiche ridotte, è quindi urgente un'azione congiunta e mirata per impedire che crimini come la tratta di persone si aggiungano al bilancio della pandemia. Una piaga da debellare per non lasciare indietro nessuno.

di Francesco Citterich