I leader ebrei francesi ricevuti dall’episcopato

Uniti contro l’antisemitismo

 Uniti contro l’antisemitismo  QUO-025
01 febbraio 2021

In Francia, di fronte alla «preoccupante recrudescenza» di gesti e espressioni di violenza nei confronti degli ebrei, veicolati sempre più facilmente dai social network il cui uso «troppo spesso porta ai peggiori eccessi», i vescovi hanno esortato «non solo i cattolici ma anche tutti i loro concittadini a lottare energicamente contro ogni forma di antisemitismo politico e religioso». È quanto si legge in una dichiarazione consegnata ufficialmente al termine di un incontro di lavoro, tenutosi questa mattina a Parigi, con il gran rabbino di Francia, Haïm Korsia, e il presidente del Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia, Francis Kalifat. Secondo gli ultimi dati pubblicati dal ministero dell’Interno, tra il 2018 e il 2019 gli episodi di carattere antisemita sono passati da 541 a 687, ovvero un aumento del 27 per cento.

Nel testo firmato dalla presidenza della Conferenza episcopale francese (Cef) e dal Consiglio per l’unità dei cristiani e le relazioni con l’ebraismo, i presuli «ribadiscono oggi con forza quanto la lotta all’antisemitismo debba essere affare di tutti» e «esprimono la volontà di lavorare con tutti coloro che sono impegnati in questa lotta». «Per noi cattolici, questa preoccupazione trae le sue origini nella nostra “connessione spirituale” particolare con l’ebraismo», aggiunge l’episcopato, ribadendo che, «più che mai, dobbiamo ricordare l’importanza delle radici ebraiche del cristianesimo». «Siamo impegnati a vivere un’autentica fraternità con il popolo dell’Alleanza, perché crediamo in quello che abbiamo imparato da loro: che gli esseri umani, di ogni origine, lingua, cultura, siano chiamati a vivere per sempre in una comunione dove ciascuno sarà dato a tutti e tutti a ciascuno». «Se la fede in Gesù ci distingue e ci separa — affermano i presuli francesi — ci obbliga anche, nel ricordo delle ore terribilmente buie della storia e tenendo conto delle vittime della Shoah e degli omicidi antisemiti degli ultimi decenni, a riconoscere che la guarigione dall’antisemitismo e dall’antigiudaismo è il fondamento indispensabile di una vera fratellanza su scala universale».

Una guarigione, questa, che necessita di «un percorso impegnativo in cui tutti gli esseri umani devono aiutarsi a vicenda», iniziando con una «resistenza spirituale all’antisemitismo».

di Charles de Pechpeyrou