Alle porte dell’Unione

Europarlamentari ispezionano
il campo di Lipa
«Profughi in condizioni inumane»

Illegal migrants men from Asia eat their lunch inside their tent, at 'Lipa' migrant camp near ...
01 febbraio 2021

Una delegazione di parlamentari europei è stata fermata dalla polizia croata sabato mentre cercava di recarsi in Bosnia ed Erzegovina per verificare, con un’ispezione, le condizioni dei profughi respinti o, comunque, giunti al confine con la Ue dalla rotta balcanica.

I deputati — Brando Benifei, Pietro Bartolo, Alessandra Moretti e Pierfrancesco Majorino — hanno protestato ricordando le prerogative parlamentari che consentono alla delegazione di verificare le condizioni di trattamento di almeno tremila persone che vorrebbero chiedere asilo e devono attendere da mesi, al gelo ed in accampamenti di fortuna.

La desolante situazione è stata più volte denunciata dalla Caritas internationalis e dalla Caritas Ambrosiana che presidiano dal 2015 la cosiddetta rotta balcanica che conduce i profughi delle guerre del pianeta alle porte chiuse dell’Unione europea.

Gli europarlamentari hanno lamentato soprattutto il fatto di essere stati fermati in territorio europeo, con quello che hanno giudicato un abuso. «Siamo stati bloccati dalla polizia — hanno scritto — è un nostro diritto percorrere l’ultimo pezzetto di Croazia, documentando ciò che avviene all’interno dei nostri confini. Una decina di agenti ha infatti formato una barriera umana». Il ministero degli Esteri italiano ha fatto sapere di seguire da vicino la situazione che, alla fine, si è sbloccata: la delegazione, con l’ambasciatore Nicola Minasi, ha potuto visitare il campo di Lipa e prendere contatti con Caritas, Ipsia e Croce rossa. «Le condizioni delle persone nel campo profughi di Lipa sono disumane» si legge in una dichiarazione congiunta rilasciata dopo l’ispezione nel campo profughi con i volontari della Croce rossa, Caritas e Ipsia. «Non consentiremo che si faccia finta di niente perché il nostro dovere è anche stare dalla parte degli ultimi». Il campo di Lipa, andato a fuoco a dicembre, è stato parzialmente rimpiazzato da «tende poco riscaldate, senza servizi igienici, in condizioni inumane». I partamentari-ispettori hanno avvertito: «Faremo di tutto perché si cambi politica, strategia e approccio. L’Europa non può consentire un simile trattamento contrario ai valori di umanità su cui dovrebbe fondarsi la nostra Unione».