Il figlio di Teti e Peleo raccontato da Giovanni Nucci

Achille, i mille volti
di un mito inesauribile

 Achille, i mille volti di un mito inesauribile   QUO-023
29 gennaio 2021

Cara Giulia, mi sono sempre chiesta se esista un modo agile ma non superficiale per suscitare l’interesse dei lettori più distratti, grandi o piccoli che siano. Cercando in libreria mi ha colpito Achille, il midollo del leone (Milano, Salani Editore, 2020, pagine 160, euro 12,90) di Giovanni Nucci. Personaggio che suscita normalmente ammirazione e odio insieme e che da qualche anno ha preso le sembianze di Brad Pitt, protagonista del colossal americano. Eppure Nucci lo analizza in modo nuovo, sperimentale direi. Con la tua esperienza di insegnante, cosa ne pensi?

Cara Flaminia, il mondo del mito ha sempre interessato molto i ragazzi e conoscere l’epica classica e la mitologia greca e romana aiuta molto, agevola gli insegnanti di letteratura anche con i giovani liceali meno partecipi. Achille è, insieme a Ulisse — che Nucci affronta nella stessa collana — uno dei personaggi più interessanti. Questo libro è un piccolo gioiello di narrazione.

Flaminia : Mi è piaciuto il modo di raccontare, il fatto che l’autore riesca a districarsi tra la moltitudine di dei, eroi, semidei, Ettore compreso che, ad essere onesta è sempre stato il mio preferito, tenendo sempre al centro la figura di Achille ma accompagnandola con le vicende di una piccola folla di altri nomi celebri del mito e dell’epica.

Giulia : Achille piace perché è umano, molto umano, con i suoi sentimenti, le sue collere, la sua indubbia capacità come guerriero ma anche le debolezze di un giovane uomo. Forte e tenero al tempo stesso, capace di usare le armi ma anche il cuore.

Flaminia : Nucci ripercorre la sua storia da ben prima della sua nascita, quando Zeus, innamorato di Teti rinuncia a malincuore a lei e la induce a sposare Peleo, re di Ftia. Una nereide che sposa un mortale! Achille nasce da una unione monca, imperfetta perché possa essere un dio. È destinato a una fine umana, ma è proprio quell’umanità che ce lo farà apprezzare e sentire vicino, proprio come Ettore, un uomo che si avvicina per coraggio e saggezza ad una divinità e come sua madre che per amore accetta l’atroce destino di sapere che un giorno il suo adorato figlio sarebbe morto.

Giulia: Dall’apprendistato con Chirone, il maestro che lo alleverà, al suo secondo maestro, Fenice, dall’amicizia con Patroclo fino all’impresa grandiosa della guerra contro Troia, Achille lo vediamo crescere, divenire aitante e iracondo ma è un eroe giovane e baldanzoso e questo tratto gagliardo piace molto agli adolescenti

Flaminia : Il dolore incommensurabile per la morte di Patroclo spalancherà nel suo animo un abisso di rabbia e il desiderio di vendetta. Anche in questo caso sentimenti molto umani, un’altalena di tormenti che troveranno pace solo nella morte dei nemici. Achille incarna il contrasto interiore, la furia cieca e l’amore incondizionato.

Giulia: Bellissimo l’incontro col re Priamo, vecchio e sconfitto, che prega il suo avversario di restituirgli il corpo del figlio. È ancora in questa immagine che prevarrà l’umanità divina di Achille. L’eroe è sconfitto di fronte al dolore di un padre e prova una grande tristezza e pietà per il vecchio re. Svaniscono vanità e arroganza. «Si sentì misero, senza forza né alcuna velocità». Si sentì quel che in fondo era: mortale.

Flaminia : Sono in tanti ad aver narrato i miti greci ma Nucci lo fa in modo delicato, con un linguaggio semplice e poetico. Una storia di guerra, di morte ma anche di vita, di amicizia e tenerezza, di un’infanzia felice e simile per gli uomini e per gli dei.

Giulia: Leggendo, ho avuto la sensazione di ascoltare una voce che, come nelle fiabe che ci hanno incantato da bambini, dice: c’era una volta….

di Giulia Alberico
e Flaminia Marinaro