L’urgenza sottolineata al Forum di Davos

Un vaccino per tutti

epa08966355 German Chancellor Angela Merkel (R) prepares to speak in a virtual dialogue meeting of ...
27 gennaio 2021

«Nuove ferite, nuove memorie» all’orizzonte della crisi da virus che richiede «trasparenza, multilateralismo, regole comuni su ambiente e lavoro».

Angela Merkel, cancelliere tedesco, non si limita ad indicare al Forum virtuale Davos 2021 obiettivi e priorità per curare economia e mercati. La ripresa del mondo piegato dalla pandemia, dice, passa obbligatoriamente da un approccio multilaterale, trasparente e giusto per ogni uomo. A partire dall’accesso di tutte le comunità del mondo ai vaccini.

«Mi è diventato sempre più chiaro — dice — che abbiamo necessità di un approccio multilaterale e che l’auto-isolamento non risolverà i nostri problemi». Non bisogna farsi illusioni, avverte Merkel. La questione dell’accesso al vaccino nel mondo lascerà ovviamente nuove ferite e nuove memorie. «Perché chi otterrà questo aiuto urgente se ne ricorderà». In un periodo segnato dalla scarsità del vaccino l’importante sarà, dice, «un’equa ripartizione delle dosi. Non è una questione di denaro, il problema è l’equa distribuzione». Per il futuro, Merkel intravede ed indica la necessità di dotarsi, inoltre, di «standard comuni su condizioni di lavoro e norme ambientali. Se vogliamo avere organizzazioni ed accordi multilaterali questo è necessario».

Le ha fatto eco Cyril Ramaphosa, presidente del Sud Africa e presidente di turno dell’Unione africana, anche lui intervenuto da remoto davanti alla platea virtuale di Davos 2021: la distribuzione dei vaccini da parte del mercato, ha detto, non può marginalizzare i Paesi più poveri. Al contrario, rileva Ramaphosa, il cui Paese ha registrato quasi la metà dei decessi di tutto il continente, «i Paesi ricchi del mondo si sono dati da fare per acquistare tutte le dosi. Alcuni addirittura ne hanno comprato fino a quattro volte i bisogni». Chi ha di più, chiede il presidente, divida con chi ha meno. «Non saremo mai al sicuro se alcuni Paesi vaccineranno tutta la popolazione ed altri non potranno», conclude. Trova sponda, da lì a poco, nelle parole del presidente della Federazione russa, Vladimir Putin: la pandemia, dice, si trascinerà a lungo a meno che «milioni di persone non si vaccinino».

Il presidente francese Emmanuel Macron, nel suo intervento, si occupa da parte sua delle «diseguaglianze sociali, climatiche e geografiche». Vanno rimesse al centro, sostiene, di un piano per la ripresa dell’economia. Sulla prevenzione e la capacità di prevedere l’insorgere delle pandemie mette l’accento il presidente della commissione europea Ursula von der Leyen. Propone, nel suo intervento, la creazione di un piano di «bio-difesa e pronta risposta» comune ai 27 membri dell’Unione. Intravede, nel fragile futuro del pianeta, «la prossima grande crisi sanitaria». Saper intercettare il sorgere di nuovi virus e creare catene di produzione adeguate alle necessità, sarà vitale.