Il Vangelo in tasca

La notte dell’anima

«Esorcismo nella sinagoga» (affresco secolo XI)
21 gennaio 2021

Un autore inglese ha scritto: «Il male è qualcosa che ciascuno di noi si porta dentro. Si impadronisce del singolo individuo, nel privato, nella famiglia stessa. E poi, quando vengono a crearsi le condizioni adatte, anche in tempi diversi, si scatena una crudeltà irrefrenabile che va contro la vita, e l’uomo si sorprende della propria immensa capacità di odiare» (Jan McEwan).

Al di là del pessimismo radicale di questo scrittore, leggendo tanti episodi di cronaca dobbiamo ammettere davvero che una «crudeltà irrefrenabile» si annida nel cuore dell’uomo, e lo strazia come lo spirito impuro dell’uomo posseduto, di cui parla il Vangelo di questa domenica.

Giustamente qualcuno ha detto: «Il male è la notte dell’anima».

Ed è proprio da questo male che Gesù libera l’uomo. Marco ci parla di questa prima guarigione di Gesù. Ma tutta la sua vita è stata una lotta contro il male, per rendere l’uomo nuova creatura.

Gandhi ha detto che «un corpo malato, lo si può sopportare. Un’anima malata, no». Cristo è venuto ad annunciare propri0 questa liberazione dal male. Offre una mano forte e sicura, che dobbiamo afferrare, se vogliamo essere liberati dalle forze del male.

Certo, l’uomo può anche rifiutare questa mano, e continuare la sua caduta. Ma se non vogliamo precipitare, è meglio intrecciare le nostre mani con quelle di Dio.

Come ricorda la liturgia; «Egli è la mano tesa ai peccatori, la parola che ci salva, la via che ci guida alla pace» (Preghiera eucaristica della Riconciliazione).

Cristo ci è necessario, senza di Lui non si può fare, senza di Lui non si può vivere. Diamogli fiducia, e non saremo smentiti nelle nostre speranze!

di Leonardo Sapienza