Il Papa lo ricorda scrivendo alla figlia del leader del movimento per i diritti civili ucciso nel 1968

Il sogno non violento
di giustizia sociale
di Martin Luther King

SS. Francesco - Sig.ra Bernice Albertine King   12-03-2018
21 gennaio 2021

«Nel mondo attuale, che deve affrontare sempre più le sfide dell’ingiustizia sociale, della divisione e del conflitto che impediscono la realizzazione del bene comune, il sogno» coltivato da Martin Luther King di avere «armonia e uguaglianza per tutte le persone, raggiunte attraverso strumenti non violenti e pacifici, continua a essere attuale». Lo ha scritto Papa Francesco nella lettera a Bernice Albertine King — figlia del leader del movimento per i diritti civili degli afroamericani assassinato nel 1968 — in occasione della commemorazione svoltasi il 18 gennaio, negli Stati Uniti d’America. La donna è un’appassionata attivista, a capo del King Center di Atlanta.

Per il Martin Luther King Day, giornata pensata per rilanciare l'impegno contro il razzismo e per i diritti civili, il Papa ha voluto condividere un passaggio dell’enciclica Fratelli tutti: «Ciascuno di noi è chiamato ad essere un artigiano della pace, unendo e non dividendo, estinguendo l’odio e non conservandolo, aprendo le vie del dialogo» (n. 284).

«In questo modo — ha fatto presente nella lettera — riusciremo a vederci non come “altri”, bensì come prossimi, nella verità della nostra comune dignità come figli di Dio Onnipotente. Solo cercando ogni giorno di mettere in pratica tale visione possiamo lavorare insieme per costruire una comunità fondata sulla giustizia e l’amore fraterno».

Alcuni giorni fa, Papa Francesco aveva ricevuto — benedicendola e autografandola — la maglietta del team di basket Nba degli Atlanta Hawks dedicata proprio a Martin Luther King. Con il numero 1 e la scritta Francis. E con le iniziali « mlk » sul petto. Queste originali magliette Atlanta le ha indossate proprio il 18 gennaio, nel vittorioso match contro i Minnesota Timberwolves (108-97). Con gli Hawks gioca anche l’italiano Danilo Gallinari.

E l’attualità della testimonianza di Martin Luther King è un punto di riferimento per i giocatori di basket della Nba, che stanno portando avanti, in modo organico, iniziative concrete per la giustizia e l’uguaglianza. Intensificandole soprattutto negli ultimi mesi, dopo alcuni gravi episodi di violenza. Il 23 novembre il Papa aveva ricevuto un “dream team” di giocatori Nba che avevano attraversato l’oceano apposta per dire, con Francesco, «no al razzismo» e presentargli le loro iniziative. Un impegno che la National basketball players association (Nbpa) — il sodalizio che rappresenta tutti i giocatori della Nba — ha preso fortemente a cuore: non da oggi, sia individualmente che collettivamente, moltissimi giocatori di basket danno vita a progetti solidali sostenendo apertamente movimenti di giustizia sociale. Fino a sospendere le partite.