È morto il gesuita
Eugenio Costa

 È morto il  gesuita  Eugenio Costa  QUO-013
18 gennaio 2021

Dopo una lunga malattia è morto a Roma nella notte del 17 gennaio il gesuita Eugenio Costa, teologo, liturgista, musicologo tra i più conosciuti divulgatori in Italia della Riforma liturgica. Alla fine degli anni Ottanta era stato invitato a partecipare al gruppo della Conferenza episcopale italiana incaricato della revisione della Bibbia Cei del 1974, prima per il Nuovo Testamento, e poi anche per i Salmi. Un lavoro che ha avuto come esito finale la Bibbia Cei 2008. Nato a Genova il 25 marzo 1934, nella famiglia degli armatori Costa, dopo la scuola secondaria dai gesuiti della città si è impegnato a fondo prima nello scoutismo, poi nella locale congregazione mariana. Gesuita dal 1953, dopo un anno di giurisprudenza all’Università di Genova, ha frequentato il noviziato a Firenze e ad Avigliana dal 1953 al 1955. Ha studiato filosofia a Gallarate (1955-1958) e teologia a Chieri (1962-1966) nella Compagnia di Gesù. Nel 1964, mentre studiava teologia, si è laureato in Lettere moderne all’Università di Genova con una tesi su «Ecclesia in san Cipriano: il termine e i temi». Ordinato presbitero nel 1965 a Chieri ha frequentato il terzo anno di probazione a Vienna dal 1966 al 1967 (un ulteriore anno di noviziato previsto da sant’Ignazio per rinnovarsi spiritualmente dopo i lunghi studi e per approfondire la conoscenza dell’Istituto). Ha poi conseguito un dottorato in teologia a Parigi, presso l’Institut de Liturgie (1967-1971), con la tesi Tropes et séquences dans le cadre de la vie liturgique au moyen âge (“Tropi e sequenze nell’ambito della vita liturgica medievale”). Componente e poi responsabile del Centro teologico dei gesuiti a Torino (1972-2004) è stato parroco a San Fedele a Milano (2004-2008). Ha studiato pianoforte con Martha Del Vecchio, composizione con Victor Martin e musica liturgica con il confratello Joseph Gelineau. Ha diretto con Christine Barenton il coro giovanile «Mini-Hosanna» dell’Eglise St. Ignace (Parigi) e, più tardi, il coro della Cattedrale di Torino.