Quelle immagini di Paolo VI

Il video inedito della visita di Paolo
Le immagini in bianco e nero, girate in Super 8, sono state ritrovate da poco negli archivi dell’ospedale: Paolo
A far da filo conduttore le impressionanti parole del Papa: è ai bambini, per primi, che affida la preghiera della pace. In una creativa strategia “politica” cara al suo amico La Pira. Sì, perché Paolo
E parla chiaro: «Il Papa è venuto per chiedere l’offerta delle vostre lacrime, cioè dei dolori ed angustie». Ed ecco la richiesta diretta: «Volete offrire una pena tanto grande e recitare qualche prece per le mie intenzioni, per quella soprattutto che mi sta tanto a cuore: la pace?».
Montini rilancia: «Pregherete anche voi? Farete dunque questo regalo al Papa? Potrò essere sicuramente nel giusto quando dirò: i bambini del Bambin Gesù offrono le loro pene, sofferenze e preghiere per la grande causa della pace?». E insiste: «Figliuoli, voi fate al Papa un dono inestimabile, se promettete di offrire le vostre sofferenze e preghiere per la pace nel mondo; per tanti bambini che soffrono e quanto voi e di più; e inoltre per tutti questi uomini scatenati gli uni contro gli altri, perché divengano, invece, fratelli, buoni, e siano davvero condotti alla pace del Signore».
Ascoltando e riascoltando le sue parole nel video, guardando e riguardando le immagini, viene naturale “far conoscenza” dei volti dei bambini ricoverati (i primi piani sono emozionanti), dei loro familiari (il Papa li chiama «benemeriti»), dei medici e degli infermieri (che incoraggia nel servizio). Davvero in ogni volto c’è una storia che andrebbe raccontata: già, che vita avrà fatto quel “popolo” che accolse Papa Montini il 1º gennaio 1968?
E lo sguardo passa poi sui collaboratori che hanno accompagnato il Pontefice in quella visita — si riconoscono, tra gli altri, monsignor Macchi e Franco Ghezzi, il cardinale Traglia, i monsignori Cocchetti, Terzariol e Guerri, il fotografo e l’addetto al microfono... — con un’attenzione, “da collega”, al lavoro del giornalista de «L’Osservatore Romano».
La cronaca pubblicata sul quotidiano (nell’edizione 2-3 gennaio) è senza firma. Quel nostro “predecessore” non aveva a portata di mano telefonini o computer. Ma penna, taccuino e... buona memoria. Lo confida egli stesso nelle note in prima pagina, facendo subito presente di riportare «i pensieri dell’omelia di Sua Santità come ci è stato possibile raccoglierli». E ci è riuscito bene, tanto da far rivivere, anche con emozione, quella visita a oltre mezzo secolo di distanza.
La cronaca del “giornale del Papa” è una miniera di notizie, confermando l’adagio che «all’Osservatore si lavora sì per la cronaca ma anche e soprattutto per la storia». E così sappiamo che «il Santo Padre è giunto alle ore 8.30, ricevuto all’ingresso dal signor cardinale vicario Luigi Taglia, con il quale affabilmente il Papa si felicitava per la riacquistata salute». L’elenco dei nomi di coloro che hanno accolto e accompagnato Paolo
Nella cappella — il primo atto è la celebrazione della messa — il Papa ha incontrato 30 bambini: 20 nei lettini e 10 convalescenti. Sull’altare, nota delicatamente il cronista, «fiori bianchi» e «la tovaglia con il merletto nuziale della duchessa Arabella Salviati che, 98 anni or sono, fu l’iniziatrice dell’ospedale».
Al momento della comunione, racconta il cronista dell’Osservatore, il Papa è sceso per distribuire personalmente l’ostia ai bambini. E ha lasciato in dono il calice e i paramenti. Dopo la messa ha, di nuovo, salutato a uno a uno i bambini, regalando immaginette e, tra gli altri doni, persino un agnellino.
Il Papa ha visitato poi i ricoverati nel padiglione “Maria Salviati”, ascoltando i saluti di due bambini: Roberta Pettinelli e Umberto Scotti. Quindi, nel nuovo padiglione intitolato a Pio
di Giampaolo Mattei