Le attività di prevenzione dei volontari di Medici con l’Africa Cuamm

Accanto agli immigrati nelle campagne del Foggiano

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04 gennaio 2021

Dallo scoppio della pandemia non sono stati lasciati soli. Continuano a ricevere assistenza e beni di prima necessità i braccianti agricoli immigrati di origine africana che lavorano nelle campagne pugliesi della provincia di Foggia. A dare loro sostegno sono i volontari della ong Medici con l’Africa Cuamm, grazie al progetto Su.Pre.Me. Italia. Da aprile al 31 dicembre scorso, infatti, sono state sottoposte a “triage” più di 1.050 persone e registrate poco meno di 650 cartelle cliniche. Durante i controlli sono state segnalate 30 persone potenzialmente positive al covid-19.

Da poco meno di un anno, il gruppo Cuamm di Bari è stato coinvolto dalla regione per sensibilizzare, informare e prevenire l’insorgenza di focolai di coronavirus nelle sistemazioni di fortuna collocate nelle campagne di Foggia, lontani dai centri abitati e dai servizi. Vergognosi ghetti che si riempiono di migranti durante la stagione della raccolta (maggio-ottobre), fino a raggiungere le 10.000 unità. E che poi si svuotano progressivamente lasciando sul posto circa 2.000 persone. Le aree che ospitano gli immigrati sono caratterizzate dalla mancanza o inadeguatezza dei servizi igienici, dell’acqua corrente, dell’elettricità, di cibo sicuro, di alloggi decenti. Gli insediamenti sono, per lo più, costituiti da baraccopoli con abitazioni costruite con materiali di recupero (plastica, cartone e legno), mentre il servizio di raccolta dei rifiuti è sostanzialmente assente e l’assistenza sanitaria risulta inadeguata.

Essere presenti in questo territorio e garantire il diritto alla salute proprio a tutti, anche ai più poveri e dimenticati, è l’impegno costante di Medici con l’Africa Cuamm, diretto da don Dante Carraro, che ha deciso quindi di operare anche in questo “ultimo miglio” più vicino a noi.

L’intervento prevede che un’equipe sanitaria, a bordo di un ambulatorio mobile, fornito dalla Regione, nel fine settimana, possa recarsi in queste zone per accorciare le distanze fisiche e culturali e offrire visite e controlli sanitari a una popolazione di oltre 1.800 persone (1.200 nel ghetto Pista di Borgo Mezzanone; 150 a Casa Arena e 500 circa a Casa Sankara).

La presenza di Medici con l’Africa Cuamm in questo lembo di territorio risale al 2015, grazie all’accordo con la Regione Puglia che prevede l’intervento dei volontari a favore dei braccianti agricoli stagionali negli insediamenti nella provincia di Foggia, in particolare nella popolosa area definita Borgo Mezzanone, un agglomerato abusivo di baracche, spesso molto pericolose e di fortuna.

Da novembre 2015 a dicembre 2019 l’attività del Cuamm ha garantito 4.600 visite, grazie alla presenza di operatori sanitari per 3 domeniche al mese. I bisogni di salute individuati sono quelli tipici dei braccianti agricoli sottoposti a lavori pesanti, usuranti e faticosi, quali: dolori osteoarticolari, sindrome da affaticamento, oltre a carie dentali, enteriti sporadiche, episodi febbrili, infezioni cutanee e urinarie. Mentre da giugno 2019 a gennaio 2020 è stata condotta una campagna di screening per hiv-diabete-ipertensione, (500 i test rapidi eseguiti) che ha coinvolto migranti che vivono presso il ghetto di Pista e di Casa Sankara, a San Severo. Inoltre, è stato proposto a tutti i partecipanti un questionario socio-demografico, misurate la pressione sanguigna e la glicemia; solo dopo il consenso informato è stato utilizzato un test rapido dell’hiv a circa 300 persone prevalentemente uomini di età compresa tra i 24 e i 34 anni.

Ma il sostegno dei volontari in Puglia non finisce qui. A partire dallo scorso aprile, otto insediamenti che ospitano lavoratori migranti, hanno avuto un presidio di supporto clinico e socio-sanitario stabile in provincia di Foggia. L’equipe medica di Medici con l’Africa Cuamm Bari è presente quindi anche nel territorio della Capitanata, durante il fine settimana, con l’incarico diretto di monitorare e gestire i braccianti agricoli nelle foresterie regionali di Casa Sankara e Arena. Le strutture sono residenze temporanee e offrono un posto letto in un container (ogni unità può ospitare 4 persone) e hanno una capienza massima di 650 persone (500 a Sankara, 150 ad Arena). Ogni 4 container c’è un prefabbricato dotato di acqua calda e doccia comune e viene offerto un pasto al giorno. Il ruolo di Medici con l’Africa Cuamm Bari è quello di offrire assistenza sanitaria di base e indirizzare i pazienti a cure più specifiche. Inoltre, per evitare di contrarre il covid-19, i volontari cercano di sottoporre a “triage” più utenti possibili, informandoli e sensibilizzandoli sulle norme igienico-sanitarie corrette.

Infine, dai primi di agosto sono stati assegnati a Medici con l’Africa Cuamm altri due nuovi luoghi di intervento: Borgo Cicerone (San Marco in Lamis) e Pozzo Terraneo (Cerignola). Si tratta di case fondiarie, molto isolate e vicine ai luoghi di lavoro, al cui interno vivono 10 persone, della stessa nazionalità, provvisti di contratto di affitto e regolare permesso di soggiorno, ma l’area è totalmente sprovvista di acqua corrente ed elettricità. Per il progetto sono state assicurate 25 persone tra medici, infermieri, operatori socio-sanitari, mediatori culturali e autisti a sostegno degli immigrati ospiti. In aggiunta a tutto questo, grazie al supporto dell’agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (Usaid), Medici con l’Africa Cuamm, ogni mese, riesce a garantire la distribuzione di prodotti alimentari e per l’igiene a 500 persone.

di Francesco Ricupero