È morto Domenico Agasso senior

Addio al decano
dei vaticanisti

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02 gennaio 2021

«Per gli amici di Borgo era il Maestro, per molti colleghi era il Direttore. Mio nonno, Domenico Agasso, stanotte si è addormentato o ed è andato a scrivere articoli in Cielo». Così il vaticanista de «La Stampa» Domenico Agasso junior ha annunciato la morte di Domenico Agasso senior, decano dei vaticanisti, avvenuta nella notte tra il 31 dicembre 2020 e il primo gennaio 2021. Originario di San Bernardo di Carmagnola, Domenico Agasso aveva 99 anni. Giornalista dal 1951, approdò al settimanale «Epoca» nel 1960, quindi caporedattore a «Famiglia Cristiana», divenne poi direttore di «Epoca» e del settimanale «Il Nostro Tempo». Maestro per generazioni di giornalisti, ha pubblicato per Mondadori nel 1978 una Storia d’Italia in otto volumi ed è autore di libri su Papa Roncalli (Mi chiamerò Giovanni), sul fondatore dei paolini (Giacomo Alberione, editore per Dio) e su Papa Montini (Paolo vi . Le chiavi pesanti). Quest’ultimo lavoro, accompagnato dalle foto di Pepi Merisio, era frutto dell’esperienza di vaticanista sul campo: Agasso senior aveva infatti accompagnato Papa Montini nei suoi primi viaggi apostolici, destinati a segnare la storia del pontificato, a partire dal primo in Terra Santa, nel gennaio 1964. Quindi era stato sui voli papali diretti in India (dicembre 1964), a New York (ottobre 1965) e a Fatima (1967). Agasso è stato sempre disponibile con le nuove generazioni di giornalisti, mettendo a disposizione la sua memoria storica. Quattro anni fa, rispondendo a una domanda da inserire in un libro dedicato ai viaggi di Papa Francesco, aveva ricordato come i dialoghi con i cronisti in alta quota, nonostante formalmente Paolo vi non concedesse interviste, erano iniziati proprio con Papa Montini, durante quei primi voli. «Era stabilito che il Papa non facesse conferenze stampa né concedesse interviste, ma capitava che non si sottraesse a qualche domanda... Paolo vi veniva a salutarci, uno per uno, a volte sia all’andata che al ritorno. Qualcuno di noi faceva delle domande. Una volta io gli diedi un’offerta per i bambini pakistani che mi era stata affidata da una parrocchia. Sul volo di ritorno volle venire a dirmi di persona che l’aveva consegnata».