Sul sito Treccani.it

L’iniziativa dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana

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22 dicembre 2020

Il sito dell’Istituto della Enciclopedia Italiana, Treccani.it, ha pubblicato lunedì 21 uno “Speciale” a più voci intitolato Il Papa «si fa prossimo». Lingua, ascolto e comunicazione in Francesco, all’interno del magazine «Lingua italiana», a cura di Silverio Novelli. I linguisti Giuseppe Patota e Edoardo Buroni e Daniele D’Aguanno analizzano i testi delle Encicliche Laudato si’ (2015) e Fratelli tutti (2020) e dell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium (2013). Alessandro Gisotti, vice direttore editoriale del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, illustra le caratteristiche della comunicazione papale.

In questi anni la lingua del Pontefice è stata passata al setaccio. Profondità nella chiarezza. Trasparenza che scioglie, ma contiene ed esprime, la complessità concettuale. Le parole del Papa sono percepite come elementi di un agevole dialogo collettivo a tu per tu: là dove c’è dottrina, Francesco la trascodifica con espressioni del parlar comune, in cui luccicano pepite del lunfardo o del porteño (primerear), che portano a consapevoli invenzioni neologiche (balconare la vita, nostalgiare, mafiarsi, commosso “turbato”).

Nello “Speciale” si è voluta porre in rilievo la straordinaria sapienza della comunicazione papale. Alessandro Gisotti nota come nel codice semiotico papale il silenzio possa avere un valore tanto dirompente quanto il verbum e ricorda la preghiera solitaria in piazza San Pietro del 27 marzo scorso, in tempo di pandemia. «Il messaggio ha travalicato il perimetro della fede cattolica e si è fatto interprete delle angosce e delle speranze di tutta l’umanità», commenta Gisotti, che aggiunge: «Francesco, nella sua dimensione di comunicatore, “dove sente, ascolta”. Ascoltare, per lui, ha a che fare con l’abc della relazione umana».

Le analisi dei testi focalizzano questi concetti, attraverso alcune parole e locuzioni-chiave: Patota individua connesso ed ecologia integrale; Buroni, prossimo, amicizia sociale, fraternità, cultura dell’incontro; D’Aguanno (che coglie nell’Esortazione «le tracce di una voce che vuole continuare a farsi ascoltare da vicino, così come in un dialogo anche in una lettura») segnala inequità, una restituzione etimologica che, rispetto a iniquità, rende più trasparente per tutti il bene fondamentale dell’equità.