Il Corno d’Africa di nuovo minacciato dalle cavallette

varobj3454819obj2035841.jpg
21 dicembre 2020

Hanno preso a riprodursi e sono fameliche, uno sciame può divorare quello che mangiano in un giorno 2.500 persone: sono le locuste del deserto, un tipo di cavalletta particolarmente aggressiva che minaccia di nuovo il Corno d'Africa e lo Yemen. I mezzi di sussistenza di milioni di persone che vivono di agricoltura e pastorizia in questi Paesi sono messi a rischio da questi parassiti che continuano a moltiplicarsi nonostante gli sforzi messi in atto per difendere i raccolti nel corso dell'anno.

Grazie al sostegno internazionale, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao) ha coordinato una campagna senza precedenti che ha permesso di bonificare oltre 1,3 milioni di ettari di terra infestata dalle locuste in dieci paesi. Da gennaio le operazioni di controllo hanno evitato la perdita di circa 2,7 milioni di tonnellate di cereali per un valore di quasi 800 milioni di dollari in paesi già duramente colpiti dall'insicurezza alimentare e dalla povertà acuta. Ora, condizioni meteorologiche favorevoli e forti piogge stagionali hanno portato a una crescita delle locuste nell'Etiopia orientale e in Somalia. Questa situazione è stata aggravata dal ciclone Gati, che il mese scorso ha causato inondazioni nel nord della Somalia. Tutto dunque fa prevedere un aumento dei parassiti nei prossimi mesi. Nuovi sciami di locuste sono stati già avvistati e minacciano di invadere il Kenya settentrionale. La crescita è in corso anche su entrambi i lati del Mar Rosso e minaccia Eritrea, Arabia Saudita, Sudan e Yemen. «Abbiamo fatto grandi progressi, ma la battaglia contro questo implacabile parassita non è ancora finita» ha dichiarato il direttore generale della Fao Qu Dongyu. «Le locuste continuano a crescere giorno e notte e rappresentano una grave minaccia alla sicurezza alimentare per le famiglie vulnerabili in tutta la regione colpita» ha aggiunto. La Fao continua ad assistere i governi locali nel monitoraggio e nel coordinamento, nella consulenza tecnica e nell'acquisto di forniture e attrezzature, ma è necessario intensificare ulteriormente le operazioni per salvaguardare la produzione alimentare ed evitare un peggioramento dell'insicurezza alimentare nei paesi colpiti. I Paesi donatori hanno finora fornito quasi 200 milioni di dollari garantendo il rafforzamento della risposta all'invasione delle locuste del deserto in una regione che non aveva visto un aumento di parassiti di questa portata da generazioni. Più di 1.500 persone sono state addestrate per il controllo a terra, e 110 spruzzatori a montati su veicoli e 20 aerei sono già in azione.

La Fao stima che siano necessari altri 40 milioni di dollari per aumentare le attività di sorveglianza nei paesi più colpiti — Etiopia, Kenya, Somalia, Sudan e Yemen — entro il 2021. Più di 35 milioni di persone vivono nell'insicurezza alimentare in questi cinque paesi, e secondo la Fao questo numero potrebbe aumentare di altri 3,5 milioni se non si interviene subito contro la nuova invasione. L'Organizzazione delle Nazioni Unite ha già adottato misure per proteggere i mezzi di sussistenza delle popolazioni rurali fornendo ai produttori colpiti dai parassiti cure veterinarie e mangimi per il bestiame privato della vegetazione, nonché denaro per le famiglie che hanno perso le loro colture in modo che possano resistere fino al loro prossimo raccolto. Sono oltre 200.000 le famiglie che hanno già ricevuto assistenza e altre 98.000 riceveranno aiuti umanitari all'inizio del 2021. La Fao avverte però che, senza ulteriori finanziamenti, la campagna di controllo e di sostegno alle popolazioni colpite dall'invasione di cavallette potrebbe doversi concludere alla fine di gennaio.

di Anna Lisa Antonucci