I Piccoli fratelli di Jesus Caritas ispirati dall’esempio del beato

Uno spirito che non muore

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19 dicembre 2020

Una spiritualità fatta di vita contemplativa e di fraternità. È questo che accomuna le venti differenti famiglie di laici, sacerdoti, religiosi e religiose che si ispirano all’esempio del beato Charles de Foucauld. «Lui — spiega fratel Leonardo dei Piccoli fratelli di Jesus Caritas — impegnò tutto se stesso, dopo la conversione avvenuta a Parigi, a vivere le varie fasi della sua vita a causa di Gesù e del vangelo come monaco, missionario, sacrestano. La sintesi tra queste figure la realizzò anzitutto nella sua propensione alla vita contemplativa.

Il suo spirito, che è una sintesi di vita, è nella preghiera e nel desiderio di voler essere, sull’esempio di Gesù, fratello di tutti. Fratel Charles era molto esigente con se stesso. Allo stesso tempo, però, la vita contemplativa non significava per lui isolamento, ma cercava il volto del Signore anche nei fratelli. Voleva essere fratello universale, stare tra la gente, nel mondo, secondo uno spirito fraterno. Una caratteristica, quest’ultima, che Papa Francesco gli ha riconosciuto nei numeri conclusivi, 286-287, della sua enciclica Fratelli tutti».

Nel carisma vita comunitaria e preghiera


Il carisma della famiglia spirituale che s’ispira a Charles de Foucauld ha tra i suoi punti forti e si concretizza quindi in un desiderio e concreto stile di vita comunitaria con orari di preghiera scanditi durante la giornata, adorazione, eucaristia. «Noi viviamo in piccole comunità che sono inserite tra la gente — continua fratel Leonardo — e vogliamo offrire una testimonianza di vita fraterna, senza grandi organizzazioni o strutture, evangelizzando anzitutto attraverso la nostra vita». Lo stile è volutamente dimesso che porta a rifiutare il clamore e a guardare a un rapporto umano intessuto di lavoro, amicizia, accoglienza, discernimento comune».

Le famiglie spirituali testimoni della vita evangelica


Le varie famiglie che si rifanno a Charles de Foucauld, assassinato il 1° dicembre 1916, sono nate come effetto della riscoperta della sua testimonianza di vita evangelica vissuta nel deserto del Sahara; e ciò è avvenuto quasi subito negli anni venti del secolo scorso. «Nel 1921 — spiega fratel Leonardo — René Bazin famoso giornalista francese, pubblicò in Francia il libro Charles de Foucauld. Esploratore del Marocco, eremita nel Sahara. Il volume, di grande successo editoriale, portò a una sorta di rinascita dell’opera e del messaggio spirituale del beato. Le prime famiglie spirituali nacquero a partire dagli anni venti e poi crebbero di numero. Nel 1955 i responsabili si ritrovarono per la prima volta a Béni Abbès nel Sahara. Per tenere viva e far conoscere questa ricchezza di esperienze è stata poi fondata l’Associazione famiglia spirituale di Charles de Foucauld che, pur non essendo un’istituzione canonica, permette un’unione di spirito tra tutti coloro che si rifanno alla figura del beato».

L’esperienza di Nazaret


Fino ad alcuni anni fa, il rapporto con l’Algeria, dove fratel Charles aveva vissuto ed era morto, era molto forte per i suoi discepoli.

Attualmente nel Nord Africa la presenza dei piccoli fratelli e delle sorelle è diminuita a causa delle tensioni di carattere politico-militare. Esistono ancora piccole fraternità, ma sono sempre meno. Esiste invece una presenza ben radicata in Israele. «A Nazaret — aggiunge il religioso — Charles de Foucauld ha vissuto tre anni. Qui crebbe il suo desiderio di vivere totalmente a causa di Gesù e del vangelo, come spesso ripete nei suoi innumerevoli scritti e che lo porterà a decidere di essere ordinato sacerdote nella diocesi di Viviers in Francia e poi a trasferirsi in Algeria.

Nel 1949, a Nazaret le Piccole sorelle di Gesù aprirono una fraternità accanto al monastero delle clarisse, vivendo in mezzo alla gente e custodendo la cappella di fratel Charles. Subentrati a loro in continuità in quel luogo nel 1996, noi Piccoli fratelli di Jesus Caritas viviamo la vita fraterna e accogliamo i pellegrini e i fedeli che si riuniscono per ritiri spirituali. Per la Chiesa di Terra Santa, dopo la beatificazione, è di fatto un santuario nel quale sono presenti le reliquie di fratel Charles ma, soprattutto, qui si avverte forte il suo spirito e la sua fede».

di Enrico Casale