In Argentina triduo dal 26 al 28 dicembre

A difesa dei nascituri

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18 dicembre 2020

Un triduo pastorale per la vita nascente, dal 26 al 28 dicembre, è stato indetto dalla Commissione permanente della Conferenza episcopale argentina riunitasi martedì scorso. Un’ulteriore iniziativa per richiamare ancora una volta l’attenzione sulla legge che autorizza l’aborto fino alla quattordicesima settimana di gravidanza, la cui approvazione è in discussione al Congresso nazionale. Normativa contro la quale da mesi non solo la Chiesa ma anche una buona parte della società laica si oppongono.

Nel corso dell’assemblea, diretta dal vescovo di San Isidro, Óscar Vicente Ojea, presidente dell’episcopato, i venti presuli che vi hanno preso parte, dopo aver elaborato alcune riflessioni sul tema della vita nascente in base a relazioni ricevute dalla Commissione episcopale per l’educazione cattolica, dalla Commissione episcopale per la vita, i laici e la famiglia, dalla Commissione episcopale per la liturgia e da Caritas Argentina, hanno scelto il 26 dicembre come data di partenza per una tre giorni di celebrazioni. Si partirà con l’omaggio alla Vergine di Luján a Buenos Aires, patrona del popolo argentino, che la Commissione esecutiva renderà a nome di tutti i vescovi nella basilica in cui verrà svolto il rito liturgico in diretta streaming. Il giorno seguente, nell’ambito della festa della Sacra Famiglia, verranno celebrate messe nelle cattedrali e nelle parrocchie del Paese per invocare la protezione dei nascituri, con conclusione del triduo il 28 dicembre quando tutti i fedeli saranno invitati a una giornata di digiuno, preghiera e partecipazione alla messa per questa intenzione.

In occasione dell’evento, la Conferenza episcopale ha inoltre scritto una lettera indirizzata a Papa Francesco, ricordando il continuo impegno del Pontefice a tutela della vita non nata. «A partire dai momenti in cui viviamo come popolo — scrivono i vescovi — la ringraziamo per il suo magistero incessante, chiaramente manifestato nella sua enciclica Fratelli tutti, dove solleva le questioni che nel prossimo futuro impegneranno seriamente la nostra predicazione, e anche per le sue parole e i gesti a difesa della vita umana nascente».